1. Io e mia mamma. Un amore per la vita - seconda e ultima parte


    Data: 25/08/2020, Categorie: Incesti Autore: Angelo15

    Finché…erano passati alcuni mesi da quella sera e sinceramente non ci pensavo neppure più. Era venerdì, mia mamma tornò a casa dal lavoro, mi salutò e corse in bagno. “Amore” – mi disse da dietro la porta – “stasera ti secca se ti faccio mangiare da solo? Mi hanno invitata a cena”. “Ok, ma’. Chi ti ha invitata?” “Non lo conosci, è arrivato da poco in ufficio. Me lo ha chiesto più volte, stasera però avevo voglia di svagarmi e ho detto di sì”. “Hai fatto bene, ma’, vai tranquilla. Io mangio qualcosa e poi esco”, le risposi mentre dentro di me ridevo pensando a questo tizio che probabilmente si preparava a una serata romantica magari con seguito e invece non sapeva ancora con chi aveva a che fare… Quando mamma passò a salutarmi prima di uscire rimasi senza parole: aveva messo un abito attillato e le sue forme tradivano il perizoma. Sentii qualcosa risvegliarsi laggiù in basso, subito placato da un vago dolore alle palle… “Ti piaccio?”, mi chiese facendo una giravolta. “Sei bellissima ma’….”, non potei fare a meno di dirle. “Grazie amore”, e si piegò dandomi un bacio. Così facendo si appoggiò al mio braccio, sentii i suoi seni e, avrei scommesso, non aveva reggiseno… “Ma’…” “Dimmi amore” “Che intenzioni hai…” Rise, una mano già sulla maniglia: “Amore, non ho neppure 40 anni, non credi che sia stata anche troppo da sola?”. E uscì. Io rimasi stupito, era la prima volta che mamma si esprimeva in questo modo. Cosa sarebbe avvenuto? Decisi di non preoccuparmi e mi preparai la ...
    ... cena. Quella sera rientrai tardi, bussai discretamente alla porta della camera di mamma, non ottenni risposta e quindi entrai. Non c’era. Un po’ ero preoccupato, controllai il cellulare ma non c’erano messaggi. Provai a mandarne uno io, per chiederle se era tutto ok, ma non lo visualizzò. Decisi di aspettarla sveglio e mi misi sul divano. Un’ora dopo, ed erano quasi le tre del mattino, mamma arrivò. Stava in piedi a fatica, mi fece un segno con la mano e poi corse in bagno. Mi alzai per seguirla ed eccola lì mamma: in ginocchio davanti alla tazza, come se fosse pronta a vomitare ma in realtà piangeva, Senza ritegno. Mi avvicinai. Prima provò a cacciarmi ma poi desistette. La aiutai a rialzarsi. Mi abbracciava, si aggrappava a me e piangeva. La chiamavo ma lei niente, la testa affondata sulla mia spalla, quasi incapace di stare in piedi, piangeva come non la avevo mai vista piangere. Non sapevo cosa fare, a quell’ora chi potevo chiamare? La portai delicatamente in camera da letto, sollevai le lenzuola, la feci sedere, le tolsi le scarpe. “Mamma” – le dissi – “togli il vestito, e riposa ora, dai”: “Aiutami” – mi disse - “da sola non ho le forze”. Allora tenendola stretta a me passai le mani dietro e trovai la cerniera. La abbassai, le sfilai le braccia. I seni comparvero all’improvviso ed ebbi un attimo di imbarazzo. Era la prima volta che vedevo mia mamma a seno scoperto eppure non potei di fare a meno di notare quanto fossero pieni, compatti. I capezzoli sporgevano pienamente e ...
«1234»