Questione di abbaglio
Data: 03/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
Era un tardi pomeriggio sul finire dell'estate; l'estate di due anni fa. Anita tornava dal mare verso casa percorrendo la superstrada “mare-monti”, che collega la costa Adriatica alle località dell'interno, fino alle pendici orientali dell'Appennino.
Il sole prossimo al tramonto era basso all'orizzonte, proprio davanti agli occhi, come se si fosse posizionato in fondo al rettilineo. Con il suo splendore più che illuminare la strada accecava gli automobilisti.
Anita doveva arrivare fino al capoluogo, doveva cioè percorrere poco più di venti chilometri. Non sono pochi se li si deve percorrere guidando con il sole negli occhi.
Quando, nonostante gli occhiali neri, gli occhi incominciarono a lacrimarle per reazione al persistente abbaglio, si trovò costretta a scegliere tra il fare una sosta ed aspettare che il sole calasse dietro le montagne, o uscire dalla superstrada e proseguire sulla tortuosa provinciale di fondo valle.
Optò per questa seconda soluzione senza pensarci troppo, quasi per istinto, ritenendo che proprio la tortuosità del tracciato e l'ombra degli alti platani allineati sui due bordi della provinciale le avessero consentito una guida meno disagevole per gli occhi.
Non si era ricordata di aver sentito dire che da quando era stata realizzata la superstrada, la vecchia provinciale era diventata territorio per prostitute e comunque non pensava che ci fosse cosi tanta “merce” esposta.
Distanziate solo di alcune decine di metri l'una dall'altra ...
... stavano donne che per l'abbigliamento e la postura non lasciavano dubbi sulla ragione del loro essere lì.
Erano davvero tante, troppe, almeno nel primo tratto appena dopo l'uscita dalla superstrada.
Dopo, all'approssimarsi di un agglomerato di piccole fabbriche e di poche case, erano gradatamente diminuite di numero, fino a non essercene più, almeno apparentemente.
Superata la zona con i caseggiati ricominciò a vederne di nuovo.
Aveva superato la postazione di due di loro quando si era resa conto che il volante era diventato duro da tenere e che il mezzo tendeva a sbandare verso destra.
Accostò, si fermò, scese per controllare e vide la gomma anteriore destra a terra: aveva forato e, a giudicare dalle condizioni del pneumatico, doveva essere successo parecchi chilometri prima.
Fu presa dalla disperazione: non aveva mai sostituito una ruota, non aveva neppure idea di come fare.
Quando aprì il bagagliaio e lo trovò vuoto fu presa dal panico. Se non era lì la ruota di scorta, dove poteva essere? Forse ne era sprovvista?
Ometto di riportare le imprecazioni che disse o pensò mentalmente, ma ve le lascio immaginare. Tirò fuori dalla vettura la borsetta nella quale aveva il telefonino per chiamare qualcuno, il padre o il fratello o un amico per farsi raggiungere ed essere soccorsa.
Colmo della sfiga! C'era poco campo in quella zona, per questo si spostò a piedi di alcuni metri e, quando alcune tacche le segnalarono la presenza del capo di ricezione, cominciò a ...