1. Memorie adolescenziali di un sesso-dipendente


    Data: 27/08/2020, Categorie: Voyeur Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    ... masturbavo. La mamma era impegnata nelle pratiche amministrative, non aveva molte distrazioni, stava tutto il giorno in ufficio ed usciva solo per controlli in magazzino o in cucina. Trovava molta soddisfazione nella religione, era infatti molto religiosa e il parroco, Don Sergio, passava spesso a trovarla e lei andava in oratorio per dare il suo apporto alla parrocchia. A volte assistevo ai loro incontri ma alla maggior parte di essi... mi allontanavo. Mi annoiavo e preferivo guardare le cameriere. A volte per i miei genitori, presi dal lavoro, era loro impossibile venirmi a riprendere immediatamente dopo scuola. Dovevo quindi trattenermi in paese fino a sera e la mamma mi diceva di recarmi all'oratorio che sarebbe passata lei a prendermi, cosa che puntualmente facevo. Qui trovavo a volte Don Sergio che si intratteneva con me in attesa di mamma, era un tipo allegro, gioviale e sportivo e... anche un bell'uomo. Ed era un amico di famiglia. Anche troppo... amico...! Ancora la mia maledetta curiosità mi tolse l'ultimo barlume di fiducia nel prossimo e nei miei genitori. Ero sempre eccitato e giravo per l'hotel come una mosca impazzita. Spesso, in maniera goffa, mi appoggiavo al culo di una delle cameriere e venivo allontanato con una risata... mi davano del giovane maiale oppure le più spudorate se ne uscivano con la frase... “Ha proprio dentro di sé l'istinto di famiglia...!” E pensavo che si riferissero a papà, che sapessero della sua attività amatoria. Finché un giorno, ...
    ... passando davanti alla porta dell'ufficio di mamma, sentii degli strani rumori che mi incuriosirono, dei colpi sordi e dei gemiti. Subito la mia mente sempre piena di sesso immaginò la scena all'interno...! Papà e mamma che facevano l'amore! I colpi erano quelli di lombi maschili contro delle natiche piene di donna e i gemiti erano certo di mamma che provava piacere! Cercai... lo confesso, di poter vedere qualcosa dal buco della serratura ma inutilmente. Ora i colpi erano più forti e serrati e i gemiti più forti. Inoltre mamma continuava a dire parole senza senso... tipo: -Si... oh si... ancora.- oppure: -Nooo... no, non così... si dai... fammi fammi...- poi... -Dai... fai presto... fammi godere... dai... vieni dentro...- Quando i gemiti si moltiplicarono e diventarono come lamenti compresi che avevano raggiunto assieme il piacere! E questo mi tranquillizzò, quanta paura avevo che papà ci lasciasse per Giusi! Mi nascosi dietro l'angolo del corridoio e attesi la loro uscita. Solo che... quando si aprì la porta non usci il babbo ma Don Sergio! Il quale prese velocemente l'uscita che portava al cortile interno, salì sulla sua vettura e lasciò rapidamente l'albergo. Ero esterrefatto, senza parole, la mente assolutamente in subbuglio! Mi chiusi in camera mia e non scesi per cena. Fu mamma che venne a vedere cosa avevo e trovai la scusa che avevo mal di testa, la vedevo ora con altri occhi. Papà con le cameriere e lei con Don Sergio... ma che succedeva nella mia famiglia? La mamma cercò ...