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Piccola G - Racconto completo
Data: 30/08/2020, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Quorthon
... verso le mie labbra. Cara, piccola G ! Non avevi mai voluto provare il 69 con me, hai sempre avuto paura di non riuscire a concentrarti nel darmi piacere in questo modo; sei sempre stata decisa nel negarmi di fare qualsiasi cosa mentre eri dedita nella fellatio. “E’ il tuo momento di piacere e te lo devi godere” mi hai sempre detto, e hai sempre preteso che venissi nella tua bocca; e quando le prime volte non volevo per non mancarti di rispetto, mi hai sempre risposto “Non c’è nulla di male, è una parte di te come un’altra, e non c’è una parte di te che non mi piaccia.”“Leccala…” ti sento ansimare, e hai ragione, mi sono perso nei miei pensieri ignorando la tua femminilità che vedo rossa e palpitante davanti ai miei occhi. Pongo le mani sulle grandi labbra per allargarle e passo la lingua lentamente sulla tua vulva, dall’alto in basso e ritorno; ti sento fremere quando passo a picchiettare il tuo clitoride, per poi prenderlo tra le labbra e succhiarlo come fosse una piccola caramella. Non riesci a mantenere il tuo ansimare quando introduco piano un dito nella tua vagina, leggermente arcuato per puntare il tuo punto G. La piccola superficie ruvida reagisce immediatamente appena il polpastrello la sfiora e sento i tuoi muscoli contrarsi e rilasciarsi mentre estraggo il dito per poi rimetterlo. Il tuo respiro è talmente corto che ora hai portato fuori il pene dalla bocca, lo tieni appoggiato sulle labbra mentre lecchi lentamente la radice e i testicoli…lasci sfuggire un “Ah !” ...
... di soddisfazione quando senti la punta della mia lingua lambire l’altro buchino. Quante volte, in questi anni, ho lodato e adorato ogni parte del tuo posteriore ? Quante volte ho dovuto insistere all’inizio perché tu mi permettessi di baciarti le natiche, il perineo, di leccare con piacere e devozione il tuo ano ?“Mi vergogno, è una cosa sporca” mi dicevi: e io ripetevo le tue stesse parole, “è una parte di te e non c’è nulla di te che non mi piaccia”. “Ma ho il culone grosso !” ribattevi.E io a spiegarti che solo l’uomo superficiale considera il sedere di una donna dalle sue dimensioni: che ho sempre adorato i tuoi fianchi, la bianca pelle tesa delle natiche, il piccolo cerchio rosa del tuo forellino (quanto ho dovuto insistere per fartelo depilare ! e dopo non hai più smesso di ringraziarmi). Ho sempre voluto rendere omaggio alla rotondità, alla pienezza, alla floridità del tuo sedere, tondo e soffice come un cuscino di piume. Ti masturbo delicatamente con un dito mentre la mia lingua spinge sul forellino, lo lubrifica, immerge la punta nel calore che sprigiona; e mentre la tua lingua si riporta a lambire il glande sovraeccitato, ricordo alla prima volta che mi hai permesso di violare la tua seconda femminilità. Io lo volevo e tu anche, come ho scoperto solo dopo: ma quella sera, inginocchiato di fronte a te piegata carponi, mai avrei immaginato cosa sarebbe successo. Avevo preparato del cioccolato fuso e l’avevo mantenuto liquido e tiepido con un piccolo lumino; avevo preso ...