1. Piccola G - Racconto completo


    Data: 30/08/2020, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Quorthon

    ... un pennino e con esso avevo scritto una dichiarazione d’amore sulle tue natiche. Non eri riuscita a capire cosa avessi scritto e io avevo preso a leccare via il cioccolato, lettera per lettera. A metà della mia opera avevi preso e tremare e piangere; ero sconvolto e mi sono fermato, ma tu mi hai intimato di proseguire. Quando ho finito e mi hai abbracciato, ho capito che erano lacrime di gioia; eri riuscita a decifrare lo scritto.“Anche io…e voglio darti tutto, tutto…”Avevamo usato la prima sostanza lubrificante che avevamo trovato in casa, dell’olio di oliva che aveva funzionato egregiamente; in seguito, col tempo, eri riuscita a raggiungere un tale stato di rilassatezza che bastava un po’ della mia saliva e il tocco lieve delle mie dita per permettere al pene di scivolare morbidamente nell’ano, incuneandosi e scomparendo tra le tue natiche.Una calda sensazione di bagnato sulle labbra mi riporta al presente, sei venuta quasi in silenzio, tremando come un animale ferito. Lascio che il tuo sapore mi inondi la bocca, ci potrà mai essere un fluido per me più vitale, più dolorosamente necessario dei tuoi umori ?“Piccola…” ti sussurro piano, accarezzando morbidamente le tue gambe così lisce.Ti stai riprendendo ora dall’ondata di piacere e ricominci a coprire il mio pene di baci, dolorosamente duro e prossimo al piacere.“E’ stato bellissimo…” mi rispondi,”ma tu non sei venuto…adesso rimedio.”“No…non così.”Mi guardi con aria interrogativa mentre ti faccio alzare e distendere sul ...
    ... letto. Accarezzo le tue braccia, il tuo collo, scendo lungo il seno e il torace, passo i palmi distesi sul ventre morbido come crema. Allunghi una mano per masturbare il pene, ma in cuor mio so che non c’è bisogno, è tale la voglia di te che potrei restare duro per secoli se necessario.“Io ho avuto tutto dal tuo corpo.” La mia voce è un bisbiglio mentre le accarezzo le cosce, le caviglie, la pianta del piede. “Mi hai fatto godere in tutti i modi, mi hai permesso di venire in ogni parte del tuo corpo, hai accettato e condiviso ogni mio orgasmo in qualunque modo.”La guardo piangere in silenzio mentre le mie dita indugiano sul suo ombelico, sul monte di Venere, mentre giocano con i peli del tuo boschetto curato.“Abbiamo fatto l’amore ogni momento possibile, mi hai dato l’estasi di possederti in ogni luogo di questa casa, ogni parete qui dentro ha memoria dei nostri amplessi.” Prendo un profondo sospiro e proseguo, ricacciando una piccola lacrima dentro di me. “Questa è l’ultima volta, e voglio che sia diversa da ogni altra. Voglio fare l’amore con te così come sei ora…e questa volta voglio che tu mi permetta di venirti dentro, senza preservativo.”Non oso guardarti negli occhi mentre attendo una tua risposta, il battito del cuore così forte che mi assorda le orecchie. Non mi hai mai permesso di venirti in vagina, troppe volte mi hai ricordato che non puoi prendere la pillola; ma questa sera non puoi negarmi di donarmi a te fino in fondo, succeda quel che succeda. Rimani in silenzio ...
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