Il Dono di Eva
Data: 01/09/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Patrizia V.
Siamo al centro del Mediterraneo, nel punto più lontano da qualsiasi costa… Qui si è perso Ulisse cercando di tornare a Itaca. Noi abbiamo il radar, e non ci perderemo, però ci vorrà tempo per raggiungere Siracusa, il porto italiano più vicino. La tempesta è passata, e adesso il mare è ancora mosso ma non più minaccioso: all’alba il sole è sorto in un cielo quasi sereno, quindi l’inferno non ha ancora rivendicato la mia anima. Osservo l’orizzonte a sud est: oltre quella curva grigia, negli abissi, il corpo senza vita di Gritt si sta già decomponendo, e nessuno lo troverà mai. Suo marito non saprà mai cosa le è successo, e i suoi figli non rivedranno più la loro mamma, perché io le ho spezzato il collo a sangue freddo e ho gettato il suo cadavere in fondo al Mediterraneo… Oh, accidenti! Sono una spia, e faccio il mio lavoro. Gritt ha fatto le sue scelte, e non era certo uno stinco di santa, visto come era stata cacciata dall’università: non sono stata io a metterla in contatto con quel mascalzone di Simon e con la sua banda di psicopatici palestrati. Finisco i miei controlli e torno sottocoperta. Eva è ancora a letto, non del tutto ristabilita. Mi corico nuovamente accanto a lei, e lei mi si accoccola contro contenta che sono tornata nel lettone. Ci sbaciucchiamo un po’, affettuosamente. Poi in modo sempre meno innocente, finché non sento le sue mani cominciare a frugare il mio corpo… E’ la prima volta che la sento sessualmente aggressiva dalla notte dell’aggressione: mi fa ...
... piacere, perché vuol dire che comincia a tornare alla normalità dopo lo stupro. Mi abbandono alle sue voglie, lasciandole l’iniziativa; è inconsueto, di solito l’iniziativa è mia, ma oggi preferisco lasciare a lei la scelta di come giocare e quanto avanti spingersi… Sento le sue dita farsi strada nel mio sesso e cominciare a smucinare le mie intimità cercando di far scorrere i miei succhi; sento la sua lingua sui capezzoli eccitati, e le sue labbra scorrere sulla mia pelle riscaldata dal sio alito. Il profumo di Eva permea le mie narici, accendendomi i sensi… Ben presto l’aroma del mio piacere si mescola al suo, e l’atmosfera si fa intossicante. Accarezzo la splendida groppa della mia compagna mentre lei scivola lentamente verso il basso: la sua lingua mi accarezza gli addominali, stuzzica l’ombelico, poi si insinua nella peluria morbida e umida del mio vello dorato… Ora le mani di Eva mi massaggiano le cosce: i suoi polpastrelli esplorano morbidamente la mia pelle calda, non più liscia come la sua ma abbronzata come se fosse già piena estate. Sobbalzo quando la lingua impertinente della mia amante mi aggredisce a tradimento il clito, poi mi rilasso quando scivola nuovamente via, perdendosi nella peluria del monte di Venere; poi ho un fremito quando scorre di lato nel solco implume fra il pube e la coscia, là dove la pelle è così sensibile e delicata… Eva si accomoda fra le mie gambe spalancate e solleva lo sguardo per incrociare il mio e sorridermi. Le accarezzo il viso, ...