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Mia zia Anna
Data: 03/09/2020, Categorie: Incesti Autore: diamondfamily
... diede le spalle e s’inchinò in avanti. Aveva indosso dei jeans attillati che mettevano in risalto ogni sua curva e soprattutto il suo meraviglioso sedere. M’inginocchiai dietro di lei e le baciai il sedere da sopra i jeans. Mi rimisi in piedi. Mamma era ancora di spalle. Iniziai a baciarle il collo e mentre la baciavo gli abbassai i jeans che arrivarono fino le caviglie. Mi ringinocchiai con un tocco con la mano sulla schiena la feci chinare leggermente e dopo aver scostato leggermente la brasiliana di pizzo bianco e presi a leccargli la figa, lei ansimava sempre più forte. Mi fermai. Ci spogliammo completamente. La feci sedere sul divano, mi misi tra le sue cosce, lei prese con una mano il mio cazzo e lo appoggiò alla figa. Con un movimento deciso la penetrai. - Dio mio Mattia, mi stai facendo impazzire. Ahhhhh, siiiii, scopa, scopa la tua mamma. Non fermarti. Non avevo nessuna intenzione di fermarmi e aumentai l’intensità dei colpi. Qualche minuto dopo mamma mi fermò e mi disse: - Ora voglio mettermi sopra di te. Siediti. Lo feci. Mamma si mise cavalcioni su di me, con una mano sistemò il mio cazzo e dolcemente se lo infilò dentro e iniziò a muoversi su e giù, dapprima molto dolcemente, poi con il passare dei secondi, con movimenti sempre più decisi e veloci. Le sue tette sobbalzavano a ogni colpo e nel vederle mi chinai per potergli ciucciare, ma mamma mi fermò, prese le mie mani e me le fece stringere forte. Ogni tanto rallentava per potermi baciare. Io ero quasi al ...
... limite, ma non voler venire, non prima di averla presa da dietro: - Mamma voglio prenderti da dietro. Mamma non se lo fece ripetere due volte, si fermò, si tolse da sopra di me ed una volta che mi spostai si mise gattoni sul divano. Mi misi dietro di lei con un ginocchio sul divano e con l’altra gamba che toccava il pavimento. Con la mano sistemai il cazzo e con un colpo deciso la ripenetrai. Avevo tutte e due le mani sul fondoschiena e con esse mi aiutavo nei movimenti e ogni tanto le davo qualche bella sculacciata. Dio mio se mi piaceva, e nel sentirla urlare il mio nome capii che piaceva anche a lei. Stavolta stavo veramente venendo, mi fermai, la invitai a inginocchiarsi davanti a me, e dopo qualche colpo di mano venni copiosamente sul suo viso e sulla sua bocca. E dopo che mamma mi pulì la cappella con la lingua e che con un fazzoletto si pulì il viso, cademmo sfiniti sul divano. Restammo lì abbracciati per qualche secondo, poi lei si alzò e mi disse che sarebbe andata a farsi una doccia. Mentre mamma si stava incamminando, mi ricordai del viaggio a Roma con la zia, la chiamai: - Mamma. Scusa un secondo. - Dimmi. - Zia Anna chiedeva se volevi venire con noi a Roma per assistere all’udienza generale del papa. - Si certo, mi lavo e mi spieghi meglio. Non avevo dubbi che mamma avrebbe accettato, è molto religiosa. Nel pomeriggio ne parlammo meglio, e prenotai treno e camere, che come pensavo erano due, una doppia per me e mamma e una singola per la zia Anna. Passò quasi un mese ...