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Ciao belle tettine. parte 3: tettine sverginate
Data: 04/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone
... mangia”. “Sergio, non ti piace il pesce?” esclama il Signor Gino. “No” mi precede mia madre. “Ah! Non sai che ti perdi.” esclama fulminandomi con un’occhiata “Ma scommetto che se un giorno ti faccio assaggiare il pesce giusto… cucinato nel modo giusto…” e abbassa uno sguardo impercettibile verso la patta rigonfia dei propri calzoncini. Tanto impercettibile che nessuno se ne accorge. “Ehi, quanto manca?” lo interrompe la moglie. “Ancora un po’, amore” replica lui. Appena lei si gira, lui mi ammicca con un’alzata di sopracciglia “Ho bisogno di prendere altra carbonella in cantina. E… ci volete un po’ di maionese?”. “No grazie!” “…neanche tu, Sergio?” L’idea del suo corpo spalmato di salsa bianca non mi è nuova, ma… “Avete del ketchup?” replico. “Credo di sì. O salsa barbecue, ti piace?” “Non l’ho mai provata” Allora era una rarità. A volte la servivano al McDonald, ma io, solitario come ero, non ci ero praticamente mai andato. “Te la faccio assaggiare io, vedi che ti piace! Lo vado a prendere” “Vai, controllo io che non si bruci” replica la Signora Ada Potrei bruciarmi io, mentre suo marito mi passa vicino, mi sferra una distratta pacca sul petto, senza che nessuno ci faccia caso, e si avventura sotto l’arco che conduce alla porta di casa, svoltando in una porticina laterale che porta alla cantina. Aspetto un paio di minuti con aria distratta. “Posso andare un momento in bagno?” chiedo poi. “Certo, tesoro. È in casa. Sai ...
... già dove è?” “Sì, grazie Signora” Mi rimetto la maglietta, mi allontano e, mentre nessuno guarda, imbocco la porta sbagliata. Quella della cantina. È buio dentro, con appena un po’ di luce che filtra da una finestrella e un odore di cibo conservato che fa venire l’appetito. Non faccio in tempo a girarmi che sento due manone che mi prendono da dietro. Una bocca vogliosa mi bacia il collo e intanto le mani mi afferrano da dietro e mi stringono le tettine. “Era ora” mi sussurra all’orecchio. Allunga una sola mano per chiudere a chiave, poi mi rigira. Mi accarezza il petto “Wow!” ansima “Ce le hai tutte rizzate, ti si vedono dalla maglietta” e io non posso non sentire i miei capezzoli turgidi strizzati sotto la stoffa. Lui ci si fionda e inizia a leccare e mordicchiare attraverso la maglia torturandoli. “Mi sono mancate” geme. “Anche a me le tue” replico afferrandogli le sise in mano. Lo accarezzo tutto, gli tiro fuori il cazzo dai bermuda e inizio a segarlo. “Hai trovato la salsa barbecue?” “Sì” replica lui, mostrandomi il tubetto. “La vuoi assaggiare?” Annuisco, lui se la versa su un dito e me lo infila in bocca. Io ripenso alle pompe che ho visto fare alle maggiorate sui giornaletti porno e cerco di degustare con quella stessa voluttà. Lui poi se la versa in mezzo al petto, io mi chino a leccarla nella valle villosa in mezzo alle sise e con le mani e la lingua cerco di spanderla e inizio a leccargliela dalle pendici delle montagne fin sulla cima ...