1. Ciao belle tettine. parte 3: tettine sverginate


    Data: 04/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone

    ... c’hai! Affonda come nel burro!”
    
    Le sue mani mi toccano dappertutto mentre spinge sempre di più. Vorrei piangere.
    
    “Zitto! T’ho detto che faceva male. Adesso non provà a strillà!”
    
    “Quanto ci mette a prendere quella salsa?” fa intanto la Signora Ada in cortile, al di là della porta
    
    “Anche Sergio c’è morto in bagno?” sento dire mia madre “Ultimamente ci sta sempre le ore”
    
    “Signora, che vuole farci? È l’età. Anche mio nipote era così”
    
    E scatta la risatina maliziosa.
    
    “Però è un ragazzo così carino ed educato. Mentre il piccolo è più estroverso”
    
    Se mi vedesse quanto sono carino ed educato adesso con suo marito. Penso con terrore che sono lì dietro la porta. Se si avvicinassero e mi sentissero… Con sorpresa mi accorgo che Gino mi ha liberato la bocca e non sto gridando. Lui mi strizza e mi manipola le sise con entrambe le mani.
    
    “Dai belle tettine, fammi sentire come godi”
    
    E all’improvviso il dolore si sta trasformando in una sensazione galvanizzante.
    
    “Sì, zio. Dimmi altre porcate” lo supplica dalle mie labbra una voce che non è la mia.
    
    E lui mi accontenta e mi sbatte al muro mentre continua a sussurrarmi nell’orecchio degli improperi inenarrabili.
    
    “Quasi quasi gli vado a dire di sbrigarsi…” fa la Signora Ada.
    
    “Ma no, Signora, adesso arriverà”
    
    Lui mi strattona entrambi i capezzoli e all’improvviso sento qualcosa esplodere nelle mie viscere e il mio pisellino, intrappolato e schiacciato contro il muro, non resiste e inizia a godere, ...
    ... godere e godere. Inondando tutto il cemento della parete.
    
    “Bravo frocetto, hai anche sborrato in silenzio” fa lui, fermandosi e mollandomi una pacca su una natica.
    
    “Scusa” faccio io, improvvisamente tornato in me.
    
    Vedo che lui, uscito fuori da me, mi guarda perplesso.
    
    “Ti ho sporcato il muro”
    
    “Brava troia!” fa lui di botto, come illuminato.
    
    Improvvisamente risoluto, mi prende la testa e fa per sbattermela fermandosi a pochi centimetri dalla parete.
    
    “Adesso pulisci con la lingua. Lecca, puttanella!”
    
    Io non capisco più nulla. Ma improvvisamente elettrizzato, pur essendo appena venuto, inizio a leccare il mio seme che cola ancora viscoso dal muro. Non me la ero mai assaggiata prima. Ma non ha un cattivo sapore.
    
    “Bravo, così. Vedi?”
    
    All’improvviso si china e inizia a leccare anche lui.
    
    “Mmm! È buona!” Improvvisamente il suo linguone viene incontro al mio e iniziano a leccarsi scambiandosi un aggressivo bacio al sapore di seme virile.
    
    “Tranquillo, c’ho là la pompa dell’acqua. Poi ripulisco! Ora però tocca a me. Mettiti in ginocchio”
    
    Intanto vedo che si leva una sorta di strato di pelle trasparente dal cazzo.
    
    “Che c’è? Non hai mai visto un preservativo? Che pensavi: che so’ ‘no stronzo che ti scopa a pelle? Su, in ginocchio!”
    
    “No, in faccia no!” supplico io.
    
    “No, tranquillo!” fa lui con una carezza.
    
    In piedi, torreggiando sopra di me, mi prende in mano una tettina, mi appoggia il cazzo sull’altra e inizia a strofinarcelo, sparandosi ...