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Ciao belle tettine. parte 3: tettine sverginate
Data: 04/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone
... dei pinnacoli turriti, mi infilo nei solchi sotto le tette e risalgo ancora. “Oh sì, tu mi farai diventare matto!” Io sorrido e continuo a leccare, lui intanto mi prende la maglietta e me la sfila. “Ti voglio nudo” esclama palpandomi le tette. Mi denuda anche dei calzoncini, mi palpa il culetto e ricomincia a titillarmi il buchino. “Ah!” gemo io. “Sss!” fa lui “Ci sentono” Mi ha infilato un intero ditone nel culo, mi fa male, ma mi sforzo di non gridare. Mi chino a succhiare lungo il ventre, quando arrivo al cazzone eretto… non resisto a strappargli dalle mani il tubetto di salsa e versarcene un po’ sopra. “Dai, vediamo se con la salsa il pesce ti piace…” esclama lui beffardo e mi appoggia una mano tra i capelli. È poco più di una carezza ma io la sento come una spinta inesorabile. Il sapore della sua virilità è forte ma mi accorgo che, misto alla salsa, non è affatto sgradevole. Me lo infilo in bocca. È veramente grosso e rischio di vomitarmi tutta la salsa mangiata e pure la colazione del mattino. Ma sento una forte voglia e ci riprovo con movimenti progressivi della testa. “Aaaah sì! Vedi come lo mangi il pesciolone?” fa lui, mi prende i capezzoli tra le dita e inizia a titillarmeli e io sento il desiderio infiammarmi mentre continuo a ciucciare. Altro che pesce. A me sembra carne rossa di prima qualità. “Eri affamato! …Piano con quei dentini però” ridacchia lui. “Scusa” faccio io imbarazzato dandogli un bacino sulla ...
... cappella. “Tranquillo!” fa lui, accarezzandomi i capelli “Imparerai”. Poi mi fa alzare, mi versa la salsa barbecue sulle tettine e inizia a leccarla mentre mi smanetta il buco del culo. Io lo stringo a me, sto impazzendo di voglia. Gli afferro il cazzone: “Scopami!” lo supplico. “Adesso? Ma ti potrebbe fare male. Se ti sentono…” “Ti prego, lo voglio dentro…” “Ok, ma non gridare!” Mi gira. Mi infila due dita in bocca, poi me le infila umidificate nel culetto, mentre con l’altra mano mi accarezza dappertutto per farmi eccitare. Mi bacia ancor sul collo. È quasi un mozzico. Poi mi abbraccia da dietro intrappolandomi nel suo corpaccione caldo e villoso e all’improvviso mi infila. Prima che io possa gridare la sua mano mi tappa forte la bocca. Il dolore è tanto che sto per svenire, ma il suo corpo che mi sorregge mi fa sentire per qualche perversa ragione al sicuro. Lo infila tutto. Mi sento morire. Le sue palle mi sbattono contro le natiche. Inizia a muovermelo delicatamente dentro. Sento le mie viscere violate nelle loro sensazioni più intime. Vorrei urlare. Ma lui mi serra la bocca. “Mozzica se fa male. Non strillà!” inizia a sussurrarmi all’orecchio “Che mo’ vedi che te passa e inizi a godere come una mignotta. Sei una mignotta! Una puttanella sei, eh?” Io ubbidendo mozzico mentre lui inizia a penetrarmi con sempre più foga, sento il suo petto irsuto contro la schiena, i suoi seni che mi ballano contro, le punte dei capezzoli rizzati. “Sìì! Così! Che bel culetto ...