Duplice sodomia
Data: 08/09/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Iridescente
... fecero che moltiplicare la mia eccitazione. - Adesso, Giusy sto lubrificando il mio uccello fino alle palle e tra poco te lo schiafferò nel ventre! - Alan, sotto di me, mi sorrideva e mi faceva vedere la lingua affinché fossi invogliato a baciarlo ancora. Mi disse che il mio intestino era tanto ospitale che se avesse potuto avrebbe tenuto il suo cazzone nel calduccio delle mie viscere un mese intero senza fargli prendere aria. Quella fu la frase più lunga che l’africano mi disse quella sera. Sentii Ivan porsi nella posizione a lui più adatta e la cappella del suo ariete si accostò alla base del cazzo di Alan, poi cominciò a premere, dapprima con prudenza, quindi con maggiore decisione. Mi suggerì di avvicinare il petto a quello di Alan affinché i miei glutei assumessero una posizione più esposta. Gli ubbidii. Arcuai la schiena senza staccare la mia bocca da quella del nero. La mia rinnovata posizione obbligò il cazzo del nero a sfilarsi un po’ dal mio retto, ma ne avevo pur sempre dentro una quindicina di centimetri. - Giusy - disse Ivan con un tono stupito - Il mio cazzo ti sta entrando in corpo come se il tuo retto lo volesse inghiottire. - Infatti, sentivo la sua proboscide scivolare nelle mie viscere non senza dolore, ma scorreva. Ciò che mi capitava era incredibile. Da anni cercavo una grande mazza di carne viva, che mi rompesse il culo, e adesso il mio desiderio era realtà moltiplicata per due. A mano a mano che la nerchia di Ivan avanzava, mi sentivo allargato, ...
... dilatato, profanato, impalato, sfondato, ed era la sensazione di totale riempimento che mi trasmetteva al cervello sensazioni d’indicibile goduria. Certo, sentivo dolenza ma che associavo di più al blu del piacere che al rosso del soffrire. Intanto Ivan seguitava imperterrito la sua lenta avanzata per l’espugnazione duplice delle mie profondità. Sentii la peluria del suo pube toccarmi i glutei, poi lui dirmi che il suo cazzo era arrivato al capolinea: venticinque centimetri nel mio intestino. - Alan comincia a muoverti, avanti e indietro - gli suggerì Ivan - dapprima lentamente, poi aumenteremo il ritmo quando impareremo a muoverci in sincronia. - Così fecero i miei due superdotati. Sentii i loro cazzi incominciare a stantuffarmi il culo con cadenze sempre più regolate. Infine riuscirono ad accordare i movimenti alla perfezione. Sentivo i loro cazzi uscire quasi completamente dal mio ventre, poi affondare in esso con una facilità sempre maggiore, al punto da farmi immaginare che il mio sfintere potesse ospitarne anche tre se l’anatomia umana delle posizioni l’avesse permesso. Avvertivo gli ansiti dei miei sodomizzatori farsi più rapidi. Pure io dovetti allontanare la bocca da quella di Alan, per dare maggiore sfogo ai gemiti. Dalla gola di Alan cominciarono a uscire sordi rumori strozzati, come volesse ritardare l’eiaculazione per accordarla con quella di Ivan. Ivan iniziò a emettere gorgoglianti mugolii di gola. Entrambi aumentarono la rapidità delle stantuffate. Pure io avvertivo ...