Duplice sodomia
Data: 08/09/2020,
Categorie:
Trans
Autore: Iridescente
... lunga veramente venticinque centimetri, e con una cappella che in grossezza superava l’asta, impressiona. Quel pene mi mise in soggezione: somigliava a un ariete in miniatura, di quelli che usavano gli armigeri per scardinare i portoni dei castelli assediati. Pensare che Ivan avrebbe provato a mettermelo nel retto, perdi più congiunto a quello di Alan, m’intimoriva ma allo stesso tempo mi spronava almeno a provarci. Lo avvolsi con la mano, lo scappellai tirando in basso la pelle del prepuzio. Vidi una lacrima di liquido prespermatico apparire dall’orifizio dell’uretra. Mi sembrò una perla. La leccai e ne assaggiai il delicato sapore salato. Avvertii il camper partire. Ivan, terminando di spogliarsi, mi disse che Alan ci avrebbe portato in un luogo tranquillo di periferia. Ci fermammo su uno spiazzo solitario. Un minuto dopo mi erano entrambi accanto. Ivan fece un cenno ad Alan perché pure lui si spogliasse. Sgranai gli occhi nel vedere la sua clava. Era di dimensioni impressionanti. Forse non più lungo di una ventina di centimetri, superava il cazzo di Ivan in mole. Posai gli occhi su l’uno e sull’altro. Grosse vene, gonfie di sangue, avvolgevano entrambe le possenti proboscidi umane. Vollero che le palpassi insieme e che ne maneggiassi delicatamente i coglioni. Così feci. Quanta emozione avere in mano due potenze simili che sembravano veri e propri totem della virilità! Alan mi disse di succhiarglielo; poche parole pronunciate con un tono profondo e maschio. Ci provai. ...
... Dovetti spalancare la bocca per tentare di ospitare il suo glande, ma non mi rimaneva spazio sufficiente per ciucciargli l’asta. Sollevai lo sguardo. Vidi che mi sorrideva. Il candore dei suoi denti spiccò tra due labbra brune come l’ossidiana. Poi un pensiero mi attraversò la mente: sarebbe stato in grado il mio sfintere di dilatarsi al punto di lasciare passare quelle due stanghe di carne? Fremetti. Con la coda dell’occhio notai che Ivan apriva un armadietto. Ne trasse un vasetto di vetro. Notai che il barattolo conteneva una sostanza biancastra semitrasparente. Mi tornò accanto e mi suggerì di togliermi la cappella di Alan dalla bocca perché voleva rispondessi a voce a ciò che mi avrebbe detto. - Apri il barattolo, Giusy - mi chiese. Svitai il coperchio metallico. Vidi la sostanza che conteneva. Era una sorta di gel semidenso che emanava un gradevole profumo. - Toccala con un dito - mi disse. Lo feci. Quella sostanza era molto scivolosa. - È un’ottima crema per rapporti anali - mi spiegò Ivan, poi aggiunse: - Giusy, adesso che hai visto le dimensioni dei nostri cazzi, dacci la conferma che desideri essere sodomizzato da entrambi contemporaneamente. – - Ivan – risposi titubante – la voglia di provare ne ho tanta, credimi, però adesso che ho visto con gli occhi quanto siano grossi i vostri cazzi, non so se… - - Giusy, non preoccuparti. Rinunceremmo se costatassimo di cagionarti troppo dolore. Sarai tu a decidere. In ogni modo t’inculerà per primo Alan, poi ci dirai se avverti di ...