Francesca
Data: 09/09/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ettoregrem
Io e Antonio siamo cresciuti insieme, nati nello stesso paese, abbiamo frequentato la stessa classe fino al termine delle medie, abbiamo fatto parte della stessa compagnia.
Crescendo, anziché perderci di vista, la nostra amicizia si è consolidata: stesse compagnie, stesse sessioni di studio per preparare i rispettivi esami universitari e lavori estivi cercati e trovati insieme.
Eravamo amici nel senso più autentico del termine, più che fratelli.
Avete presente la persona alla quale sapete di poter telefonare alle tre del mattino per condividere ‘ansia che vi tiene svegli? Beh, per me era Antonio e io lo ero per lui.
Francesca era la donna di Antonio, da sempre.
Da ragazzi, al liceo, erano già fidanzati. Quando io ero un single impenitente, loro erano la classica coppietta a posto.
Questo, in gioventù aveva reso un po’ complicati i miei rapporti con Toni: o usciva con Francesca o niente, lei era piuttosto gelosa, un tantino possessiva e per nulla incline a consentire al suo ragazzo comportamenti deplorevoli quali erano quelli a cui io mi abbandonavo.
Poi crescemmo, anch’io mi trovai una ragazza fissa ed iniziarono le uscite a quattro.
Francesca era un tipo particolare, ok era gelosa, ma non era antipatica, anzi.
Frequentandola avevo imparato a volerle sinceramente bene, a capire alcuni aspetti spigolosi del suo carattere. Era una ragazza un po’ insicura e si difendeva con atteggiamenti, a volte, sopra le righe.
Alcune delle sue ...
... sfuriate, contro il povero Toni, erano leggendarie. Tuttavia io riuscivo sempre a stemperare la situazione con una battuta o una presa in giro che riusciva a sciogliere la tensione e riportarle il sorriso.
Insomma, col tempo, il rapporto tra me e Francesca divenne molto bello: avevamo esteso tra noi quell’amicizia e quella spontaneità che c’erano con Toni.
Francesca era una bella ragazza: viso quadrato, zigomi alti, grandi occhi nocciola che si illuminavano quando era divertita, capelli castani lunghi e mossi, bel sorriso e risata contagiosa. Una bellezza mediterranea che contrastava con la sua carnagione chiara.
Era alta, non grassa… per carità…, ma non sarebbe mai stata una modella, aveva i fianchi un tantino troppo generosi e le gambe un po’ troppo tornite per essere una silfide. La sua figura, però, era proporzionata: non la bellezza sfacciata che ti fa girare per strada ma un’armonia discreta impossibile da non cogliere, se non al primo sguardo, quantomeno al secondo.
Già da giovane prediligeva un abbigliamento sobrio: gonne o vestitini appena sopra il ginocchio, camicette bon ton, trucco semplice. Calzava immancabilmente scarpe con un tacco appena accennato (d’altronde lei era alta come il suo compagno e una zeppa da dieci centimetri avrebbe accentuato la cosa…)
Quando Francesca e Antonio decisero di sposarsi, ovviamente, io e la mia fidanzata fummo i testimoni di nozze e, un paio d’anni dopo, quando fu il mio turno di convolare a nozze i miei due amici ...