1. Indagini in tcchi a spillo


    Data: 05/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom

    ... scrivania, non vi erano altre sedie e le dipendenti attendevano silenziosamente in piedi.Elisa tamburellò la punta della sua penna stilografica sulla copertina di un volume di diritto penale e si accarezzò i capelli.�Sì Elisa, � disse Monique � e mi sembra anche un caso piuttosto complesso. La polizia non ci si raccapezza. Prima di accettare il caso ho voluto chiedere a te�.La padrona si alzò in piedi; immediatamente le tre schiave � Monique, Michela e Federica � si prostrarono al suolo. Elisa sedette sul piano della scrivania dopo aver scostato posacenere, portapenne, ciclostilati e documenti e accavallò sensualmente a mezz�aria le sue lunghe gambe. Sporse di più il piede sinistro e andò a posare la suola della décolleté sulla testa della francese.�E perché non dovremmo accettare questo caso?��Non so� devo richiamare la cliente?� mormorò Monique.�Certo��E dopo che lo avremo fatto? � chiese l�agente � Da che parte iniziamo? Come ci muoviamo?�Elisa tirò indietro il piede e con la punta della scarpa sollevò il mento della ragazza; Monique sapeva cosa fare, con grande umiltà accolse il piede della padrona fra le sue mani e lo baciò.�Scusa, Elisa��Non devi mai contraddirmi, piccola��Non lo farei mai���Me lo auguro. Le domande le faccio io, piccola. Adesso attaccati al telefono e richiama questa signorina. Voglio parlare con lei di persona�.Allontanò la schiava francese con un calcetto sulla guancia e tornò alla sua poltrona.La signora Marchetti si destò nella tarda serata. Il ...
    ... rosso scarlatto del tramonto stava sfumando nel blu cupo della notte incipiente. Il quadrato di panorama compreso entro i margini della finestra pareva la tela di un grande pittore. L�amante di Marta, questo il nome della donna, era già sveglio. Le posò una mano sulla natica nuda e le schioccò un bacio a piene labbra sul collo.�Sei sveglia, pigrona?�Lei lo osservò con occhi impastati di stanchezza. Avevano fatto l�amore. Un amore mediocre, l�unico surrogato di sesso che era riuscita a trovare.Col marito non c�era più passione, stavano assieme solo per i soldi. I soldi, tanti soldi, di lui. Lei lo disprezzava. Un ometto basso, calvo, panciuto, di venticinque anni più vecchio, incapace di farle provare la benché minima emozione. A letto come nella vita.Si voltò sull�altro lato del materasso. Non aveva voglia di parlare, aveva voglia di dormire.�Vattene��Subito?��Subito. Ti chiamerò io�Lui non insistette; lei lo pagava bene. Finì di vestirsi e lanciò uno sguardo al comodino.�I miei soldi?�Marta sospirò.�Nella borsetta��Li prendo io? Ti fidi?��Prendili�.Udì il suo amante mezza tacca armeggiare con la cerniera della borsetta. Poi un suono ovattato di passi che si allontanavano, se ne era andato. Marta non si accertò se avesse chiuso la porta alle sue spalle, non le importava. Qualche istante più tardi avvertì altri passi, più secchi e leggeri.�Che cosa vuoi ancora?� mugugnò la donna nel dormiveglia.La voce di Sabrina era un cinguettio.�Signora Marchetti, può dedicarmi qualche minuto ...
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