1. Bianconevose ed i sette....


    Data: 12/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: pervpigbs

    Il regno di Terion era governato dalla regina Verena e dal suo beneamato principe consorte Berto.
    
    Quest’utlimo era stato scelto poiché di bellezza perfetta e verga mai sazia, come mai sazia era la Regina Verena .
    
    Accadde che in una occasionei, al decimo assalto del baldo consorte la regina rimase incinta.
    
    Dopo nove mesi la regina partorì un erede, maschio.
    
    Poiché, però, oltre che vacca era pure romantica – un’abbinata pessima – avendo visto una rosa inopinatamente fiorita in inverno, pensò di dargli l’improbabile nome di Bianconevoso.
    
    Gli eccessi sessuali del principe nerchione e le infinite voglie della regina, condussero a precoce morte il primo e ad una inconsolata solitudine la seconda.
    
    Il bimbo, di suo cresceva bello ed ingenuo come il padre, anzi di più, era bellissimo e buonissimo, gentile e riservato. La regina capì subito che era frocio e vacca da morire.
    
    Dopo qualche anno, però, la regina Verena andò a combattere – sapeva maneggiare pure le armi ed era anche brava in cucina, insomma era perfetta.
    
    Finì che salvò un principe misterioso e bello più del suo Berto, con una sberla di cazzo che manco il suo cavallo preferito lo aveva così bello e per di più con lo sguardo vispo
    
    Il problema è che Sigismondo oltre che bello, con gran nerchia era un mago cacciatore di doti che aveva sedotto un poco di principesse, tutte premortegli,.
    
    Verena fece la stessa fine, soffocata da una magica pozione proprio mentre stava per avere un orgasmo da ...
    ... favola.
    
    Preso il potere, Sigismondo fece rinchiudere Bianconevoso in una torre, tanto per non ave rotture di scatole con la legittima linea di successione e fece credere a tutti che fosse sparito o morto.
    
    Come tutti i maniaci della ginnastica, passava ore davanti allo specchio. Specchio che nel suo caso era magico.
    
    Vanitoso come era Sigismondo tormentava il povero demone imprigionato nella specchiera con domande idiote, la cui più frequente era: “Specchio, specchio delle mie brame chi è il miglior manzo di questo reame?”
    
    Il povero essere incantato, disgustato dalla poesiola demente, rispondeva invariabilmente “ Sei tu, mio signore, più manzo di te nel regno non c’è”.
    
    Nella torre Bianconevoso, intanto, diventava grandicello ed essendo solo soletto, non aveva altri passatempi se non fare flessioni ed altri esercizi , menarsi il pisello e soprattutto infilarsi dita nel culo, perché se aveva ereditato dal padre la bellezza, dalla madre aveva ereditato una infinita voglia di aver qualcosa dentro.
    
    Quando Bianconevoso raggiunse i primi copiosi orgasmi, Sigismondo si sentì dare dallo specchio una risposta terribile: Qui nel castello esiste qualcuno di te ben più bello, , soltanto che a lui sol piace il pisello.” Sigismondo decise di domandare chiarimenti, ok, il bellissimo esisteva ed era nella reggia…ok era finocchio, magari senza saperlo, non un concorrente, ma che fosse più figo di lui, proprio no e poi no.
    
    Alle poche, lo specchio gli rivelò che più bello ed appetibile ...
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