1. Bianconevose ed i sette....


    Data: 12/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: pervpigbs

    ... principino voleva manco provare il cazzo di suo figlio Astolfo.
    
    Era un arnese enorme lungo, curvo e così grosso che Astolfo per menarselo doveva usare due mani
    
    Astolfo, che ormai era ultratrentenne, non era una bellezza classica, ma era assai sensuale, viso non bello, ma maschile, dai tratti duri, capelli folti e mai in ordine, il corpo muscoloso coperto da abbondante pelo scuro, gambe un poco storte, insomma fisico da guerriero a cavallo.
    
    Giunto alla casa dei minatori al solo vedere Bianconevoso ebbe un’ erezione di quelle che di solito gli duravano tre giorni, col che divenne pallido, ma non era pallore d’amore o altre romanticherie, solo gli erano andati due litri di sangue a gonfiare il cazzo.
    
    Scese da cavallo e si avvicino alla bara ,inciampò, rovesciò bara, fiori e tutto quanto, facendo sputar fuori a Bianconevoso il grumo di sperma avvelenato che gli era rimasto in gola.
    
    Nel vederlo vivo grande fu la gioia di tutti, soprattutto del principe Astolfo che lo spinse dentro la casetta e per tre giorni filati gli trapanò il culo aprendoglielo come una caverna, fece promettere a Bianconevoso ...
    ... che per gratitudine sarebbe stato il suo frocio per tutta la vita, dopo di che ritornò a fotterlo con sempre maggior vigore, inondando il buco di sborra, riempendogli lo stomaco col suo sperma prezioso, da dietro e dalla bocca, Bianconevoso ubbidiva felice al suo maschio Signore, godendo come una vacca ad ogni chiavata, gemendo e muovendo il culetto per dare più piacere al suo futuro marito, usando le sue fresche labbra e la lingua veloce per carezzargli l’enorme cappella.
    
    Il contrasto fra il corpo implume di Bianconevoso, così pallido e leggero ed il suo corpaccione di peloso soldato eccitava Astolfo, così come la passività sottomessa del frocetto a cui aveva distrutto il culetto e la sua fame di cazzo da cagna in calore col viso da angioletto. Dopo infinite sborrate anche l’insaziabile Astolfo ebbe bisogno di fermarsi.
    
    Dopo di che furono i sette minatori a voler la loro parte ed Astolfo guardò eccitato quanto troia era il suo giovine sposo frocetto, come riusciva a far godere quei maschi allupati. Il Principe Astolfo si portò tutti quanti a corte e fra mille orge vissero tutti felici e contenti.
    
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