1. Il pomeriggio di un fauno - 2


    Data: 13/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... scappellato dell'amico, che nel frattempo si era spogliato pure lui.
    
    Marcello non se lo fece ripetere due volte e iniziò il suo lavoro, gustando il sugo speziato che ne scaturiva.
    
    “Vedo che ti piace succhiare... Bravo, così... Fallo godere il mio caporale.”, gli disse allora l’uomo, carezzandogli la testa.
    
    Marcello non aveva bisogno di alcun incoraggiamento per impegnarsi al meglio, tuttavia quelle parole finirono con l'infervorarlo talmente, che cominciò a grugnire e sbavare come un indemoniato sul cazzo del ragazzo, che intanto gemeva e si dimenava fra le braccia del suo maschio.
    
    “Che spettacolo... - mormorava questi – che pompinaro...”
    
    Poi il caporale emise uno strillo e si contrasse, scaricando la sua morchia nella bocca golosa di Marcello, che la ingoiò tutta e altra ancora ne avrebbe voluta.
    
    “Bene!”, esclamò il sergente con tono soddisfatto e lo prese per un braccio, aiutandolo a rialzarsi.
    
    Poi li baciò entrambi, cercando nelle loro bocche il sapore dell'uno e dell'altro. Il suo cazzo era tuttora proteso e vibrante, intanto che i due glielo carezzavano con vogliosa aspettativa.
    
    “Lo volete, vero?”, esclamò l'uomo con un laido sogghigno.
    
    “Sì, per favore...”, sospirò Marcello, mentre il caporale rispondeva con un gemito roco.
    
    “Giù!”, ordinò allora quello.
    
    Li fece posizionare fianco a fianco a quattro zampe, poi gli ...
    ... si inginocchiò dietro e prese a lisciargli il culo, uno con una mano e uno con l'altra.
    
    “Ma che bei sederini ci sono qui! - mormorò – Uno liscio, - e carezzò quello del caporale – e uno pelosetto... - e strizzò quello di Marcello – Ma tutti e due meravigliosi. Quale sarà il migliore? Fra poco lo sapremo... In genere, il migliore è quello più stretto... Vediamo un po'...”
    
    Fece scivolare la sinistra nello spacco di Marcello e, trovato il punto, gli piantò di colpo l'indice fino in fondo nel buco contratto.
    
    “Ah!”, si dimenò il giovane.
    
    “Sta buono... - fece l'uomo – Stretto, è stretto... Si direbbe quasi vergine, ma non credo... Vero che non sei vergine?”
    
    “No...”, rispose Marcello con voce strozzata.
    
    “Infatti, sei troppo cagna... E adesso vediamo quest'altro.”
    
    E con l'indice destro eseguì la medesima operazione sul culo levigato del frocetto, che reagì con un gemito soffocato.
    
    “Beh, questo è senz'altro più largo... Del resto, - ridacchiò – ci ho pensato io ad aprirgliela questa bella fighetta!”
    
    L'uomo continuò a punzonare il buco del culo dei due giovani, che guaivano in attesa del meglio. Poi estrasse le dita e si spostò dietro Marcello; gli aprì le natiche con le mani e dopo un'occhiata di apprezzamento al foro leggermente aperto:
    
    “E adesso sentiamo il sapore.”, disse e cominciò a slinguarglielo, mugolando.
    
    (continua). 
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