1. Contatto virtuale, passione reale


    Data: 15/09/2020, Categorie: Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... Diamante mi riscuotesse dalla mia trance: �Allora, qui a sinistra c�è il b&b di cui ti parlavo, mentre��, restò in silenzio giusto il tempo di superare un isolato, �Qui abito io�, concluse, indicando un imponente palazzo giallo ocra con piccoli balconi e privo di decorazioni sfarzose.Una volta posteggiato, scendemmo dall�auto e la seguii fino al pesante portone in legno. Poi ci infilammo nel piccolo ascensore anni sessanta che ci avrebbe portato sino al quinto piano. La vicinanza forzata con lei mi creava un certo imbarazzo, mi sentii quasi avvampare durante la salita, ma tentai di celarlo, con non poca fatica. Quando l�ascensore arrivò a destinazione uscimmo dal piccolo abitacolo. Aperta la porta fu solo musica e frastuono. Nei minuti seguenti mi sentii come la pallina di un flipper. Tour della casa, presentazione di tutti gli invitati, dei quali, come al solito, non avrei ricordato un solo nome, stereo ad alto volume, buffet. Un gran caos, insomma.Se non altro, però, ragazzi e ragazze mi parvero quasi tutti molto alla mano, cordiali e simpatici. Mi ritrovai a scambiare chiacchiere con perfetti sconosciuti su ogni argomento: dall�arredamento al ripieno dei rustici. C�era chi ballava, chi usciva in balcone per telefonare, chi badava, più che altro, a che il proprio piatto fosse sempre pieno. Diamante era spesso nei paraggi. Per fortuna difficilmente si allontanava da me, e questo aiutava non poco la mia integrazione in un gruppo apparentemente già ben affiatato. Certo, la ...
    ... mia concentrazione andava a farsi benedire quando l�avevo vicina, ma, di sicuro, non era qualcosa di cui lamentarsi, data la sua indiscutibile avvenenza e il buon profumo della sua pelle.Nel corso della serata mi ritrovai in balcone per rispondere ad una chiamata in arrivo. Liquidato l�interlocutore in un paio di minuti, e trovandomi da solo all�esterno dell�appartamento, mi poggiai schiena al muro a guardare il panorama, finché i miei occhi non si rivolsero al cielo stellato. Non so quanto tempo rimasi a fissare i puntini luminosi sopra la mia testa. Probabilmente diversi minuti. Finché Diamante non mi raggiunse. �Eccoti qui, non ti trovavo più. Pensavo fossi scappato!�. Risi appena. �Ma no, perché dovrei, mi sto divertendo�. �Ah, ed è per questo che ti sei rifugiato fuori?�. Mi fece ridere nuovamente. �Ero al telefono. Poi mi sono incantato a guardare il cielo. Mi capita spesso�. Si poggiò al muro accanto a me, alzando anche lei gli occhi. �E� vero, è molto bello�. Per qualche secondo restò in silenzio. Poi mi chiese: �Cosa ti fa venire in mente?�. �Al momento, una cosa sciocca�. �Dai, dimmi�. �Da casa mia vedo le stesse stelle più o meno nella stessa posizione. Eppure mi trovo da tutt�altra parte ora�. �E la cosa ti dispiace?�. �Scherzi?�, mi voltai a guardarla, �Sono nel posto che sogno da una vita�. Ci fissammo per qualche istante, mentre Diamante si avvicinava a me sempre più, posandomi le mani sul petto. Poi, aggiunsi: �Con qualcuno che sta rendendo questa serata ancor ...