1. Contatto virtuale, passione reale


    Data: 15/09/2020, Categorie: Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... l�addome mentre, con le mani, sfilavo il suo perizoma nero. Arrivai ben presto al suo boschetto e all�umido del suo sesso. Le gambe di Diamante, appena divaricate, mi permisero di insinuare prima le mie mani e poi la mia bocca fino a raggiungerlo. Con le dita percorsi l�apertura della sua vagina, bagnandole dei suoi umori prima di portarmele alla bocca per assaporarli. Subito dopo, le mie labbra e la mia lingua si fecero strada nella sua intimità. Quasi sedendosi su un pensile della cucina, la ragazza spalancò le gambe, rivelando a pieno il suo frutto proibito. Divaricai appena le grandi labbra, andando a cercare il suo clitoride già gonfio. Lo strinsi nella mia bocca, lo tirai appena, mentre i suoi gemiti si facevano sempre più intensi. Poi affondai il più possibile la mia lingua dentro di lei, strappandole un gemito. La mossi in circolo. I suoi succhi colavano abbondanti tra le mie labbra e sul mio mento e, intanto, Diamante serrò le sue mani attorno alla mia testa per spingermi, ancora di più, contro la sua vagina bagnata. Mi aiutai anche con le dita, che affondarono in lei come una lama rovente nel burro. La masturbai con vigore, fin quasi a portarla all�orgasmo. Quando fu sul punto di venire, scossa dagli spasmi, mi staccai da lei, liberando il mio membro dalla costrizione degli slip. Mi diede a stento il tempo di sfilare l'ultimo indumento, che mi attirò a sé per baciarmi ancora, gustando il suo stesso sapore.Mentre il mio corpo premeva nuovamente contro il suo, ...
    ... Diamante muoveva il bacino alla ricerca del mio sesso. Non dovette attendere molto. Ben presto, il mio glande incontrò la sua vagina iniziando a penetrarla. In breve fui completamente dentro di lei, strappandole un urlo liberatorio. Restai immobile per qualche secondo, per farla abituare alle mie dimensioni, dopodiché iniziai ad estrarre il mio pene lentamente, fino a svuotarla quasi del tutto, prima di riaffondarle dentro di colpo. E lei, di nuovo, urlò. Continuai così, aumentando il ritmo ad ogni spinta, fin quando quel piccolo gioco non si trasformò in un amplesso forsennato.Sostenendola dalla zona sacrale, con lei avvinghiata al mio collo che teneva le cosce completamente spalancate, continuai a stantuffarla a lungo, baciandola e tastandole i seni con la mano ancora libera. I suoi umori continuavano a sgorgare copiosi dal suo sesso, colando lungo le nostre gambe.Il suo orgasmo fu devastante. Ormai senza fiato, paonazza e sudata, serrò le braccia attorno al mio collo e le sue gambe attorno alle mie. Degli spasmi attraversarono il suo corpo, poi si lasciò cadere all�indietro, quasi sdraiandosi sul pensile. Il suo cuore batteva a mille e il suo seno, che presto tornò ad essere preda delle mie mani bramose, ballava al ritmo frenetico del suo respiro. Dopo qualche istante mi allontanò di alcuni centimetri e si lasciò scivolare in ginocchio sul pavimento. Non perse tempo, ed imboccò la punta del mio pene, intriso dei suoi succhi. Leccò tutta l�asta, assaggiò il glande, mentre ...