1. Contatto virtuale, passione reale


    Data: 15/09/2020, Categorie: Etero Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... più speciale di quanto mi aspettassi�. Non terminai quasi la frase che le nostre bocche si toccarono, prima timidamente, poi con più vigore. La morbidezza delle sue labbra mi indusse a stringerle fra le mie, lei fece lo stesso. In breve, anche le nostre lingue entrarono in contatto, accarezzandosi e quasi stringendosi in un dolce abbraccio. Dopo qualche secondo, Diamante si staccò, sussurrandomi: �Ti va di ballare?�. �Non sono capace�, le risposi, �Mai imparato�. Mi guardò con aria quasi affranta. �Niente niente?�. �Solo i lenti�, replicai. Il suo volto si illuminò. �Era ciò che speravo�, mi disse, prima di afferrarmi la mano e trascinarmi in salone. Armeggiò per qualche istante con lo stereo, poi i bassi di Barry White invasero la stanza. Per qualche minuto mi sentii come in un universo parallelo in cui c�eravamo solo io e lei. La tenevo stretta mentre i nostri piedi scivolavano sul pavimento. L�aroma dei suoi capelli mi inebriava e le sue braccia attorno al mio collo mi invogliavano ancor più a restarle incollato. Avrei voluto che quei momenti non finissero mai.Ma il pezzo terminò e, ben presto, anche la festa. Gli invitati, ad uno ad uno, lasciarono l�appartamento, finché non rimanemmo solo io, Diamante e mezza casa da riassettare. L�aiutai a farlo, nonostante la sua riluttanza nel far �sgobbare� un ospite e, in breve, riuscimmo a riportare all�ordine sia il salone che la cucina.�Se vuoi ti accompagno�, mi ripeté, con un filo di voce. �Se dovessi fare ciò che voglio, ...
    ... non ce ne sarebbe bisogno�, replicai, avvicinandomi a lei. Mi sorrise maliziosa. �Mi piace quando mi dai proprio le risposte che voglio sentire�.Ero ormai a un passo da lei. Con un guizzo le fui praticamente addosso. L�afferrai dai fianchi, lei si avvinghiò al mio collo e prendemmo a baciarci nuovamente. Stavolta con più passione rispetto a prima. Le nostre bocche spalancate quasi tentavano di mangiarsi a vicenda. Le mani, intanto, scorrevano sui nostri corpi violando, senza ritegno, le barriere dei vestiti. Nel mentre, i miei baci, che dalla bocca passarono ai lobi delle orecchie e poi al collo, parvero infiammarla.Diamante mi sfilò la maglia con una foga tale che quasi rischiò di strapparla, poi prese ad armeggiare coi bottoni dei miei jeans. Tolti anch�essi, fui io a dedicarmi a lei. Facendole risalire le mani lungo le cosce, iniziai a sfilarle il vestito dal basso, inginocchiandomi per baciare le porzioni di pelle che, centimetro dopo centimetro, venivano esposte ai miei occhi e alla mia bocca. Percepii gli odori della sua vagina, le contrazioni del suo ventre, la consistenza del suo seno. In breve, l�abito abbandonò il suo corpo, finendo per terra poco più in là. Il reggiseno seguì ben presto la stessa sorte, così ebbi modo di dedicarmi alle sue mammelle. Stimolai con la lingua prima un capezzolo e poi l�altro, strinsi i suoi seni tra le mani, mi nutrii dei suoi sospiri eccitati mentre impazzivo al contatto con quelle colline bianche e sode. Poi scesi. Le baciai ancora ...