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IL COLLOQUIO
Data: 18/09/2020, Categorie: Incesti Autore: divina1980
Il mattino ci ha trovate ancora abbracciate nel sonno con il calore che le nostre pelli si trasmettevano. Ci siamo alzate e dopo i preparativi necessari per una giornata di lavoro ci siamo salutate col solito bacino : lei a scuola ed io in ufficio, ma ho sentito che era qualcosa di più del solito bacino innocente tra madre e figlia, era più profondo.In ufficio, sbrigata la solita posta ed assolti i soliti impegni di inizio giornata, mi sono rilassata un pò e mi si è affacciata alla mente in modo prepotente la mia notte : diomio, avevo accarezzato mia figlia, le avevo accarezzato il seno, avevo sentito le sue morbide curve, avevo titillato i capezzoli resi turgidi e duri dalle mie carezze e dal suo toccarsi, avevo sentito il calore della sua pelle intima sulla mia e mi ero masturbata con lei e vicino a lei in una intimità travolgente e complice, sentivo la sua mano sulla mia con lo stesso ritmo ,la mia coscia fra le sue provando un reciproco ed intenso piacere incontrollato nei miei gemiti e mugolii, avevo portato alle mie labbra i suoi umori del piacere. Pensavo a questo con dolce affettuosità e tenerezza, ma un mostro nero mi sovrastava come un incubo con una scritta che non riuscivo a leggere o non volevo leggere.Il pensiero era sempre lì, costante, non riuscivo a concentrarmi sul lavoro, pensieri contrastanti : di terrore e riprovazione, ma anche di amore, dolcezza e con un certo languore per le intimità scambiate con mia figlia, sentivo che nasceva un rapporto ...
... diverso, più profondo, confidenziale, celato agli occhi di tutti e così vivo ed intenso, ma mi spaventava nelle sue conseguenze che intravvedevo nella nebbia dell�istinto femminile.Stasera ne parliamo, mi son detta, provando un certo sollievo.Il cellulare vibra per l�arrivo di un sms, guardo - ti voglio bene mamma, un bacio - ti voglio bene anch�io, piccola mia - rispondo, guardo il cellulare nelle mie mani, le mie mani che hanno accarezzato il seno di mia figlia, l�hanno palpato, indugiato con voluttà sui suoi capezzoli, la mie mani che mi hanno dato piacere nella notte scambiandosi il piacere al contatto con quelle di mia figlia. Pensieri che rincorrono pensieri e quel mostro nero sempre più indecifrabile che si insinuava nelle pieghe più nascoste del mio cervello, ma che mi era sempre presente.Stasera parliamo, mi son detta in un sospiro quasi liberatorio.Mezzogiorno, ho un�ora e mezzo di pausa, vado a casa a preparare qualcosa, Giulia arriva all�una ed un quarto, giusto il tempo per salutarci e in effetti è cosi, Giulia arriva mi butta le braccia al collo sento il suo corpo stringersi sul mio ed abbandonarsi, la stacco dolcemente - devo andare � dico, il solito bacino, vorrei dire come sempre, ma ho sentito un� affettuosità diversa, più partecipata.Il pomeriggio è trascorso con la solita alternanza di pensieri contrastanti: la tenerezza e la dolcezza del ricordo si mischiava a sentimenti di terrore, di sgomento e panico.Finalmente a casa, preparo la cena con mia ...