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Lei non era Annabel Lee
Data: 19/09/2020, Categorie: Masturbazione Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti
... lacrime che avevano solcato la bella patina di fondotinta- e nemmeno per le birre. Qui è una vita che si va nella stessa direzione e sbaglio sempre io. Lui mai. Pensa solo a mangiare e io mi faccio in mille pezzi per mandare avanti qui e levargli anche il piatto di davanti.” Michele teneva le mani in tasca, arricciava le labbra, distendeva il torace e puntava i piedi quasi per alzarsi sulle punte ad acciuffare la battuta per trarre un sorriso dal suo delizioso viso impastato di rabbia e dolore. “Ma se uno sta insieme una vita ci sarà anche del buono tra voi. Periodi pesanti ce l'han tutte le storie ma tu non devi decidere niente quando non hai mente sgombra e lucida.” Anna aveva levato il delizioso nasino dal fazzoletto. “Infatti non decido mai niente io, né a mente fredda né calda. Sai che è che mi da più fastidio? Il ritornello che fa tutti i sabati sera dopo che ci siamo stressati a mille qua dentro. E le tazzine le tiri dalla lavastoviglie e ci sta ancora il rossetto, fai gli ordini e non ne azzecchi una, casa la pulisci una volta al mese… Quando ci siamo sposati non eri nessuno, io ti ho mandato a studiare, ti ho dato lavoro, ti ho messo sto tetto sopra la testa… E tu non fai un cazzo. La cella frigo è un casino, non hai manco figli da guardare, non fai un accidente ma pare ogni sera che tu salvi Roma.” Lui s'era rimesso come di solito le mani in tasca, non è che non gli arrivasse un minimo di quelle parole ma stava studiando come ribattere. Da tempo metteva a punto ogni ...
... mossa. Se lei rideva lui veniva a far complimenti, se lei ritardava lui anticipava ordini che sapeva a memoria e se s’intristiva la distraeva col secondo fine di mettere un giorno le mani su quel paio di soffici fianchi. Soltanto che non l’aveva mai veduta piangere. “Questo è che non sopporto. Mi rinfaccia sempre sta storia dei figli e non è colpa mia se non ne posso fare.” “Ma certo che non è colpa tua.” Aveva abbracciato Anna ignorando il fatto che Lorena, la cameriera, avrebbe potuto imbattersi in loro in qualunque momento. Si era lasciata attirare e superata la prima paura; aveva sperimentato sempre più di frequente il piacere di un affetto che si concludeva, al momento della separazione, con quello scherzo di fingersi amanti che la divertiva molto permettendole di ricordare le mani giovani di un ragazzo che avevano giocato con lei vergine parecchi anni prima. Più volte avevano dovuto dissimulare l'eccitazione caricata da messaggi erotici mezzi composti di doppi sensi e mezzi di esplicite foto scambiati la notte dal bagno di casa di lei e dal sedile del furgone di lui, in cui Anna spogliava il suo corpicino d'alabastro dal pigiama e lo immortalava ricamato di capi di lingerie che a Giulio non interessavano più. Michele si infiammava a confidarle in chiamate biascicate a mezza bocca quanta fatica facesse a resisterle il suo cazzo durissimo stretto nelle frenetiche dita della mano che no non poteva essere ancora quella della splendida Annabel. A quel punto invariabilmente, ...