1. Lei non era Annabel Lee


    Data: 19/09/2020, Categorie: Masturbazione Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    ... una porta dietro la quale le nubi scorrevano. Un nastro di tutta la sua vita di paure. Senza abbandonare la sua posizione guardinga socchiuse le palpebre sul punto finale della sequenza di fotogrammi che sola lei sentiva passarsi davanti. C'era una carta in fondo a quel mazzo che doveva prendere il coraggio di giocare. “Miche?” “Si?” “E fammi sta chiamata. Ma se poi prendiamo una brutta strada?” “Mah… Più brutta di quella che ho da far io stamattina non ce n'è.” Anna tirò su l’icona della videocamera azzurra con l’esile mano destra e con la sinistra scese il pigiama inzuppato di sé. La sua vescica era ancora tesa a contenere l’incontenibile come le mutandine tra le ginocchia. Avvicinò lo schermo al pube e avvertì vicina la voce di lui ma aveva troppo timore. “Stai zitto non parlare.” “Come no?” “Si sente e poi mi distrai…” “Bella questa.” Rimase zitto come voleva lei ad osservarne la mano che scorreva sopra la figa senza avvolgerla mai e due dita sottili che penetravano ritmicamente, stimolate dal pensiero di quella lingua. Era insicura tuttavia, si riprendeva la manina dal suo campo visivo l'attimo utile a lubrificare l’indice e il pollice ...
    ... mescolando il gusto ed il tatto. Ma il suo ventre era caldo di certo e lui invece era al freddo. Deglutì e continuando a godersi lo spettacolo girò la chiave nel quadro ed accese il riscaldamento. Dopo i primi sussulti gli arrivò il respiro trattenuto dell’esuberanza di lei, il movimento del pancino scosso dalla voglia, il serrarsi e il disserrarsi delle cosce raccolte a disegnare il loro profilo. L'immagine delle reni sollevate e il luccichio dell'altro buco velato da un filo di mucosa trasparente, lontano dalla consistenza del miele ma certamente dall'indentico sapore. Glielo diceva, il cuore. Però, dopo un paio di bacetti inviati se la squagliò ancora con le labbra illuminate e gli occhi iridescenti, il petto gonfio del pizzicore di un orgasmo al terrore. “Anche io ho una roba dura.” Le disse ridente, indicando la sua erezione in crescita soffocata dentro i jeans, costretta come il cuore di Anna stretto nei tessuti di pelle e pigiama sollevato. Gli pareva di percepire la morbidezza delle carne di lei e la tenerezza profonda dei suoi sentimenti. “Vuoi vedere?” “No!” Guizzò la donna mordendo il cuscino. “Vero… Hai ragione. Meglio dal vivo.” 
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