Lei non era Annabel Lee
Data: 19/09/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti
... Anna correva via e per colpa del sesso frigido usufruito sino ad allora, frutto di un’educazione rigida del paese dal quale veniva e del timore d'esser sorpresa a scattarsi foto sconce nel cesso, prendeva e chiudeva tutto ma anche il suo cuore pretendeva di meglio dell’uomo di ghiaccio che già volto alla parete dormiva. E si accontentava delle notevoli evoluzioni delle proprie dita con le quali si era specializzata ad appagare la voglia segreta di lasciarsi stantuffare dal suo fornitore preferito in qualche posizione che le permettesse di aver finalmente un orgasmo decente. La voglia di scopare la penetrava sempre più. Le sfuggiva qualche gemito, soprattutto per via della rabbia pronta ad assalirla quando ammetteva che Giulio non aveva nessuna intenzione di svegliarsi e lavarle il desiderio del tutto. Forse perciò i suoi ditalini non duravano mai oltre i cinque minuti. Torceva il corpo come un’anguilla, mentre il marito russava e mollava da sola colpa di polso devastanti verso la congiuntura pelvica. Vedeva, con gli occhi della mente, il cazzo giovane dell'amico, mentre le sue labbra di donna adulta lo accoglievano. Aveva esaltato, addirittura idealizzato quell’amico, da dargli dimora stabile nell’apice dei suoi orgasmi. Prendeva poi sonno madida di sudore e tremante e la sua masturbazione doveva ricominciare al mattino, nei preziosi momenti che servivano a Giulio per andare ad aprire il locale. Approfittava di quella mezz'ora per cliccare il nome di Michele dell’icona di ...
... Whatsapp e mandargli l'immagine della rosa allargata, sbocciata sotto la pressione delle sue dita. Due all'apertura che salivano e scendevano dalle labbra della bocca a quelle intime. “La verrei a leccare…” Le scriveva. “Davvero vieni a mangiarmela, sono venuta per te anche ieri notte…” Anna si succhiava le dita, toccava ancora e poi odorava. “Starei tutta la mattinata a respirare la tua figa invece che a lavorare.” Non aveva forse l'odore di un fiore secondo lei ma molto meglio all'avviso di lui. Se dopo tutto, alla fine di tutto, quando una gode la sera non si lava come usava fare lei, la mattina i aspira una roba che manda all'ebrezza. “Staresti tutta la mattina a leccarmi?” Rimandava con emotion ridenti. “Assolutamente…” “Guarda che ogni promessa è un debito.” “Io i miei debiti li pago sempre ma prima dovresti farmelo contrarre un debito con te.” “Non ho capito.” “Mi lasci sempre così cara mia, fammi almeno vedere cosa devo mangiare.” “Che scemo. L'hai vista mille volte." “Non in azione… Fammi chiamare col video…" “Tu sei matto… Se sale Giulio…” “Se sale e ti trova al telefono con le mani sulla patata forse partecipa…” “Non ci pensar nemmeno.” “D’accordo. Non lo farò.” Anna restò in attesa con la punta del naso fuori dalle coperte. Silenzio assoluto. Lo sguardo le guizzò oltre il suo dito pronto ma incerto sul cosa digitate. Stava teso come ad indicare la finestra. Fuori i due ciliegi spogli, vicini a loro, messi in posa, uno lievemente verso l’altro come due corpi a formare ...