1. La mia prima pipa


    Data: 21/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Dany66, Fonte: EroticiRacconti

    ... Abbandonai le mie labbra sulla cappella rigonfia. Il dado era definitivamente tratto ... All’ inserzione del cazzo in bocca non seguì la reazione di disgusto che avevo temuto. E come che fu accolto dall' umido calore del cavo orale, Carlo si lasciò andare ad un rumoroso mugolio di soddisfazione, raggiungendo immediatamente una formidabile erezione. Ed io, appena elaborata la realistica sensazione di cazzo in bocca realizzai che … sì, era vero … non stavo sognando: ero proprio io e non altri ad aver preso in bocca quel grandioso uccello ! Il mio partner aveva effettivamente un bel cazzo, lungo e abbastanza tozzo che necessitava di una decisa apertura della bocca. Il gusto era acre, ma più che di orina pareva di aceto e non lo trovai sgradevole: i miei sensi lo omologarono subito come il sapore di un maschiaccio virile e tremendamente arrapato. “Finalmente ! Ho un cazzo in bocca …”, pensai con un fremito di eccitazione. Ebbi una subitanea sensazione di soffocamento, superata la quale mi accinsi al fatidico movimento su-e-giù” seguendo mentalmente il cliché ormai familiare di tante sex star. Ma sentii che praticamente la sola cappella mi occupava tutta la bocca. Ebbi un nuovo rigurgito di soffocamento che necessitò l’ immediato distacco dalla verga. Ma non mi persi d’animo. Feci un paio di profondi respiri e deglutii. Per guadagnare tempo, leccai ripetutamente la cappella battendo la punta della lingua sul frenulo. Mi resi conto che stavo agendo a memoria. Ripresi ancora fiato. ...
    ... Di nuovo spalancai la bocca avvolgendo il durissimo bastone con le labbra. Ripresi la pompa assecondando con la bocca il movimento della mano. Riprese il leggero sferraglio dei bracciali. La salivazione aumentò. La gola si era aperta. Adesso riuscivo a ingoiare una buona metà della verga. L’ incedere si fece regolare. “Bravo, Dany, … sìììì .... così, dai ….”, sospirò Carlo esprimendo per la prima volta apertamente il proprio apprezzamento. Il gioco iniziò decisamente a piacermi. Registrai una voluttuosa soddisfazione al pensiero di avere quel grosso pezzo di carne duro in bocca: la realtà era mille volte meglio della fantasia. Il mio amante prese a muovere ritmicamente il bacino assecondando il su-e-giù del mio capo. La punta della cappella iniziò a raggiungermi la gola. Nuova sensazione di soffocamento, ma ben presto superata senza interrompere la pipa, questa volta. Via via sentivo di acquistare maggior sicurezza fino al punto in cui mi parve aver decisamente in pugno la situazione, consentendomi anche di indugiare in alcune varianti sul tema, tipo toglierlo per un attimo di bocca per baciargli la cappella e slinguarglielo in punta. Il mio amante sospirava rumorosamente e stentava a trattenere i gemiti. “Aahhh, … che gusto ! … Sei una fica …”, sibilò Carlo in delirio di piacere. Quel “sei una fica” suonò straordinariamente gratificante, provocandomi un brivido di eccitazione. Ma l’apprezzamento di Carlo prese ad esprimersi con idiomi ben più grafici del tipo: “Dai, succhia ...
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