La mia prima pipa - Racconti Erotici

La mia prima pipa

... volutamente spalancata della partner femminile ovvero (e ciò costituiva una pregevole alternativa) direttamente in faccia; infine il soffermarsi della telecamera sul comportamento immediatamente successivo della bella avventuriera nell’atto dell’ inevitabile discesa di gocce del liquido dalle labbra, spesso risolta con voluttuose leccate e successiva deglutizione. La mia attitudine adolescenziale alla masturbazione, dapprima episodica e insicura, trovò con la sempre più frequente consultazione dei materiali pornografici l’ingrediente per esprimersi appieno in tutta la sua esuberanza. La pornografia dava spazio anche all’ omosessualità femminile, più raramente a quella maschile, almeno agli inizi. Ma, dapprima timidamente, poi con cadenza sempre più frequente, anche i periodici erotici più diffusi contenevano inserti fotografici di rapporti sessuali con o fra travestiti. Ricordo ancora la prima volta in cui presi visione di uno di tali servizi: all’opera vi era un maschio molto virile con due travestiti dall’acconciatura e il trucco femminili, agghindati da collane e gioielli, e che indossavano con splendida disinvoltura set di biancheria intima femminile con tanto di reggiseno, calze con reggicalze, scarpe con tacchi a spillo. Uno dei soggetti, una bionda, mostrava una femminilità addirittura prorompente, con seni prosperosi e culo abbondante, mentre l’altro, di capelli e carnagione scura, era il tipo di una longilinea astenica con tette appena pronunciate, ma ...

... straordinariamente sexy. Entrambi apparivano mesmericamente attraenti, dalla bellezza femminile esotica, quasi aliena. Il servizio fotografico riportava rapporti orali spinti: i due travestiti si alternavano nella fellatio a favore del loro virile partner, per poi essere a turno da questo vigorosamente sodomizzati. Non mancavano poi gustose foto del rapporto orale reciproco (il c.d. “sessantanove”) tra i due trans e, infine, come da copione, del cazzone dell’ uomo che si produceva in una tremenda eiaculazione sul viso di entrambi i truccatissimi travesta con dovizia di primi piani dell’ avvenuta inondazione che nella specie aveva raggiunto persino le palpebre e i capelli del trans dalla pelle scura. Le ultime foto, quasi con pignoleria, erano dedicate ai particolari del liquido grondante dalle labbra e dalle guance degli avvenenti travesta. L’impressione dominante che si poteva ricavare dall’osservazione del servizio fotografico era che i due protagonisti che nella conturbante vicenda erotica rappresentata avevano sublimamente svolto il ruolo della femmina esprimevano evidente gioia della loro trasgressione: alla conclusione dell’orgia entrambi i trans si esibivano del tutto disinvoltamente sorridenti alla macchina fotografica pur con il trucco evidentemente rovinato dagli abbondanti schizzi di sperma ricevuti in viso. La felicità del partner maschile, di gran lunga sessualmente il più gratificato del trio, scadeva in netto secondo piano rispetto alla luminosa esibizione dei trans. Ammetto ...