1. Una questione di tatto


    Data: 21/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul, Fonte: Annunci69

    ... io provo un grande sollievo e anche un senso di privazione. Avrei voluto che l’avesse lasciato là per sempre.
    
    Esce dalla doccia, ma prima chiude i rubinetti. Lo sento asciugarsi e aspetto che finalmente mi liberi. Invece se ne va. Senza una parola, apre la porta e mi lascia legato, appeso al braccio della doccia.
    
    Vorrei morire. Poi penso che non sarebbe decoroso farmi trovare in quelle condizioni dai miei soccorritori.
    
    Ci metto un po’ ed armeggiando con le mani riesco a sfilarle dalla cintura dell’accappatoio. Crollo a terra cercando di riprendere fiato. Ho il sedere dolorante e l’uccello in fiamme, sono esausto e disperato, ma ovviamente anche parecchio soddisfatto.
    
    Mi asciugo ed esco dal bagno in accappatoio, crollo sul divano senza neppure guardarmi intorno. Mi addormento.
    
    Sento dei rumori e balzo in piedi appena in tempo per accogliere Marcello e Giosuè che mi chiedono perché non ci sia luce in casa e perché tutte le tapparelle siano abbassate fino a creare il buio assoluto. Quanto ho dormito? Forse un’ora.
    
    Sono come imbambolato e mormoro che ho fatto strani sogni e che non so nulla.
    
    Mi guardano come se fossi matto, poi Giosuè va a farsi la doccia, scuotendo il capo.
    
    Marcello mi sgrana gli ...
    ... occhi addosso ed io lo fisso. Con un gesto improvviso gli prendo il braccio, me lo avvicino al naso e sento che profuma di mare e non del mio sapone da bagno. Lo lecco e sa di sale.
    
    Con uno strattone mi sottrae il braccio. È schifato:
    
    “Ma sei impazzito…?” urla e mi guarda storto.
    
    Forse non è stato lui e l’altro non avrebbe avuto la fantasia sufficiente per architettare uno scherzo del genere.
    
    È notte e scrivo accoccolato sul letto. È matrimoniale e ovviamente ci dormiamo io e Marcello. L’altro s’è sistemato sul divano letto del soggiorno. Lui è accanto a me e dorme da un’ora. Ha il sonno pesante e russa un poco, perché fortunatamente è supino.
    
    Sto per fare una cosa. È la mia ultima speranza.
    
    Rileggendo quello che ho scritto finora ho scoperto che Marcello avrebbe potuto venire qua e violentarmi. No, non mi ha violentato, perché noi due abbiamo fatto l’amore. Lui avrebbe potuto seguirmi, entrare in casa, fare tutto, tornare in spiaggia e bagnarsi un’altra volta in mare. Domani potrei chiederlo a Giosuè, senza insospettirlo.
    
    Ma ora devo fare assolutamente una cosa: fra un momento spegnerò la luce dell’abat-jour e nel buio cercherò di toccare il torace di Marcello.
    
    Il mio tatto mi dirà la verità.. 
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