1. Regina di Cuori


    Data: 24/09/2020, Categorie: pulp, Autore: Perseus, Fonte: EroticiRacconti

    ... insieme, solo io e te, a passeggio per i vicoli del centro. Fino al viale. Fino alla panchina. Ecco come siam giunti qui. «Tu sei tutto matto.» Ridi. Adoro la tua voce. Anche la tua risata è splendida. Dove sei stata fino ad ora? «Può essere. Ma chi può dire chi sia il matto chi il sano?» «Io lo dico. Tu sei matto.» I tuoi occhi scuri, in quest’ombra notturna, sembrano particolarmente magici. «Dammi un bacio.» Tiri indietro la testa, come a volerti chiamar fuori da una situazione compromettente. «E perché dovrei? Io non bacio i matti.» «Troppo tardi. Sei già tra i matti.» «Assolutamente no, io non ci sto coi matti!» «Sbagli. Qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta.» Abbassi il capo e torni a guardarmi negli occhi. Neri più della notte stessa. I nostri visi sono di nuovo così vicini... «Come fai a dire che sono matta?» Alzo le spalle, divertito da quella strana conversazione. «Non ci sono alternative. Qui siamo tutti matti!» «Tu dici?» «Dico che dovresti darmi un bacio.» Le nostre labbra si sfiorano. Le tue sono così morbide, così invitanti, così calde. Come la tua voce. È così... melodica... armoniosa... meravigliosa… sembra quella di una sirena di Omero! Per un attimo restiamo immobili, assaporando ogni sfumatura di quel contatto così… straordinario. Il rumore di una macchina che passa, anche troppo veloce, sul carreggiata. Due ragazzi che, gridando tra loro, escono da un locale poco distante, trascinandosi dietro la musica come nembi di una nuvola che ...
    ... svaniscono. Un uccello fa sentire il suo allegro canto a quest’ora improbabile. E il profumo della tua pelle. Inspiro, riempio i polmoni. Sai di… cannella e caramello. Il suono del tuo respiro. La pelle, morbida come seta, della tua guancia sotto i miei polpastrelli. Un attimo dopo dischiudiamo le labbra, timidamente, timorosi di osare troppo, timorosi che l’altro scappi via. Eppure… non appena ci rendiamo che le nostre paura non diventeranno realtà, prendiamo coraggio e ci abbandoniamo all’alto. Non so dire quanto sia durato quel bacio. Una vita, molto probabilmente. Lentamente torniamo in noi. Lentamente il ritmo cala. Lentamente le labbra si allontanano. Ci guardiamo negli occhi. «Io… non abito lontano...» Lo dici trepidante, consapevole dell’azzardo che stai facendo. Ti accarezzo una guancia. «Inviti a casa tua tutti i matti che incontri?» Per un attimo, qualcosa, nella tua espressione, cambia. Quasi non ho il tempo di afferrare quella sfumatura e, forse, l’ho solo immaginata. Poi un tuo sorriso spazza via ogni mio dubbio. «Certo.» «E non hai paura…?» «Certo che no. Stregatto veglia su di me. Mi tiro su alzando gli occhi al cielo e allargando le braccia. «Stregatto, proprio lui, che tra tutti è il più matto!» Ti sento ridere. Ti vedo ridere. E ti trovo bella. Non ci sono altre parole per descriverti. Sei bella. E viva. Ogni più piccolo dettaglio, in te, è… armonioso. Credo che potrei stare ore ad ammirarti. «Inizio a pensare che sia tu il più matto.» Mi canzoni bonariamente e la ...