1. La curandera


    Data: 06/12/2017, Categorie: Etero Autore: ssbbw69

    ... La donna amata dallo sconosciuto aveva consumato l'omaggio davanti a lui, ma invece di abbandonarsi alle gioie dell'amore e della lussuria, aveva preso a piangere, sconsolatamente, in preda a un dolore senza nome ma straziante.
    
    La curandera, pallida come una morta, aveva tentato di rabberciare una scusa inventando ipotesi fantasiose, quindi gli aveva promesso un nuovo rimedio.
    
    “Torna fra tre giorni” gli aveva detto.
    
    Quando lui era uscito, lei si era accasciata su una sedia.
    
    Era la prima volta che la sua magia falliva.
    
    No, si disse, la magia non aveva fallito. Anzi.
    
    Era lei che impastando la sfoglia, cuocendo la crema e riducendo la cannella in polvere finissima, aveva cercato di immaginare la gioia di ritrovarsi fra le braccia di quell'uomo, riuscendo solo a provare una gelosia che le aveva piegato l'anima.
    
    Decise di sospendere qualsiasi preparazione per un giorno intero. Fece una passeggiata lungo il fiume, raccolse fiori ed erbe, sistemò la cucina, iniziò a leggere un libro.
    
    Il giorno dopo, più serena, si rimise al lavoro.
    
    “Questa tintura di lavanda è molto potente - spiegò all'uomo che, come d'accordo, si era ripresentato dopo tre giorni – ti basterà metterne una goccia in una bevanda.”
    
    Lo vide andare via, consapevole che, probabilmente, avrebbe fallito di nuovo.
    
    E così fu.
    
    Anche il terzo e poi il quarto e il quinto tentativo andarono a vuoto. Sembrava che ogni volta tutte le emozioni dolorose del mondo si riversassero nel cuore della ...
    ... ragazza. Tutte, fuorché l'amore e la passione.
    
    Passavano giorni e settimane e l'uomo era disperato.
    
    “Mi arrendo – gli disse lei dopo l'ultimo fallimento – non posso fare niente per te se non aiutarti a dimenticarla.”
    
    L'uomo era così infelice che accettò quella che gli sembrava una possibilità di salvezza: meglio dimenticare, meglio sciogliere quel grumo di dolore violento in mille rivoletti insapori, piuttosto che vivere con quella furia nel cuore.
    
    “Torna domattina.”
    
    Quella notte la curandera decise di celebrare il suo ultimo solstizio d'estate di strega.
    
    Scese al fiume e si lavò nell'acqua fresca al chiarore della luna.
    
    Tornò in casa, accese incensi profumati a purificare l'aria, poi prese un braciere, lo riempì di erbe secche, scrisse alcune cose su un foglio, unì le ceneri del rito d'inverno, accese il fuoco e mormorò le formule che le aveva insegnato la nonna.
    
    Dopo essersi cosparsa il corpo di crema, spazzolò i capelli e si sedette sul letto.
    
    Lo specchio davanti a lei le mostrava un corpo morbido, rotondo e armonioso. La pelle, lattea, rifletteva la luce lunare dandole un'aria irreale.
    
    Cercando di immaginare i baci dell'uomo, la donna iniziò a passarsi le mani sui seni, poi sul viso, lungo le braccia, quindi sul ventre rotondo.
    
    Il calore che avvertiva fra le cosce le dava il tormento: divaricò le gambe e infilò la mano per ritrovarsela subito bagnata dei suoi umori.
    
    Si infilò due dita in bocca: aveva un sapore piccante.
    
    Rituffò la mano ...