1. La curandera


    Data: 06/12/2017, Categorie: Etero Autore: ssbbw69

    ... fra le cosce e si abbandonò a meravigliose fantasie di lussuria fino a gridare di piacere, sfinita e in lacrime.
    
    Lavorò tutta la notte, poi attese il suo arrivo.
    
    “Devi mangiarli tutti e tre” gli disse la donna mostrandogli i dolci adagiati su un piccolo vassoio d'argento.
    
    “Sei sicura che questa volta funzionerà?”
    
    “Sì, ma devi farlo ora, qui, davanti a me.”
    
    L'uomo attese ancora qualche istante, poi prese coraggio e fece scivolare in bocca il primo cioccolatino: odorava di miele e lavanda. Il secondo aveva un ripieno di liquore al caffè. Il terzo celava un cuore di vaniglia.
    
    Mentre l'uomo finiva il terzo cioccolatino, la curandera sapeva perfettamente che cosa stava per succedere e non si stupì quando lo vide avanzare verso di lei con una voglia nuova nello sguardo.
    
    Senza dirle una parola, la afferrò per le spalle e si chinò su di lei per rubarle un bacio caldo e violento.
    
    Le invase la bocca con lingua affamata, quindi prese ad accarezzarle la schiena e i fianchi per poi scendere alle gambe.
    
    Le sollevò la gonna che le arrivava alle caviglie e le infilò la ...
    ... testa fra le cosce. La bocca, impudente, le mordeva la carne tenera. Con la schiena rovesciata sul tavolo e le gambe allacciate attorno alle spalle dell'uomo, la curandera ebbe un attimo di esitazione.
    
    L'uomo parve accorgersene e con un gesto improvviso e quasi violento la penetrò facendola sua.
    
    Nella furia dell'atto, rovinarono a terra trascinando con loro il vassoio, i cioccolatini e tutte le delizie che attendevano di essere consegnate.
    
    Una risata gioiosa e incontenibile si scatenò dai loro cuori: avvinghiati, rotolarono fino ai sacchi di zucchero, farina e cacao, sollevando un polverone goloso.
    
    Sopra di lui, i seni liberi ed esposti allo sguardo del suo uomo, la donna rideva dimenando i fianchi. I suoi umori bagnavano le cosce e il ventre dell'uomo e intridevano le polveri che oramai ricoprivano il pavimento. Nel suo corpo entravano passione, desiderio, lussuria e ne fluivano paure, dolore e solitudine.
    
    Il mondo vecchio era morto.
    
    Lui venne allagandole il ventre.
    
    Lei non lo cacciò.
    
    * liberamente ispirato a Dolce come il cioccolato, Laura Esquivel
    
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