1. Pomeriggio d'estate con l'idraulico


    Data: 30/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: sondern

    ... lo solcavano, un glande ampio coperto da un abbondante prepuzio con un ciuffo di folti peli alla radice. Lo notai menarselo brevemente e poi un forte e sonoro getto di piscio ne uscì, ben presto sottolineato da Vito con un lieve gemito di sollievo. Di nuovo un gesto inatteso che attrasse la mia attenzione. “Minchia Mattia, te l’avevo detto che dovevo bere, guarda qua che piscio giallo che sto facendo, sono disidratato” mi disse ridendo e legittimandomi così a girarmi e fissare le sue parti bassi. Penso di essere sembrato inebetito perché per qualche secondo restai fermo fissandolo per poi uscirmene con solo un “eh già” senza essere capace di aggiungere nulla. Quando ebbe finito lo scrollò con ampi gesti, si richiuse i pantaloni e si asciugò le mani sui fianchi sudati uscendo dal bagno senza neanche lavarsele. “ora di merenda, evviva”, aggiunse. Io ci provavo a dirmi che tutto questo, il sudore, il forte odore che sprigionavano i nostri corpi, il piscio, dovevano farmi schifo. Ma non ci riuscivo. E più mi concentravo per riprendere il controllo più sentivo un’eccitazione pulsante che spingeva nei pantaloni. Ripensai ai vari viaggi in metropolitana quando nelle ore di punta mi trovavo letteralmente schiacciato in un assembramento di corpi e spesso venivo investito da quegli odori di umanità che, non riuscivo a capacitarmene, potevano suscitarmi delle sensazioni tanto repellenti quanto eccitanti a seconda che provenissero da persone che mi apparivano indesiderabili o al ...
    ... contrario attraenti. In alcuni occasioni mi ero trovato praticamente appiccicato a ragazzi poco più che adolescenti in canottiera che, aggrappandosi ai pali di sostegno mi sbattevano praticamente in faccia le loro ascelle non sempre deodorate procurandomi delle eccitazioni incontrollate. Immerso fra questi pensieri me ne tornai nella zona giorno dove Vito mi stava aspettando per la merenda che mi propose avremmo potuto consumare sul balconcino che si apriva dal soggiorno. Il sole batteva ancora intenso anche se la temperatura che iniziava a scendere e la leggera brezza che si stava alzando, unite a una vista mare mozzafiato rendevano il momento particolarmente godibile. Mi trovavo a rimirare quell’immensità blu fianco a fianco con un poco più che sconosciuto e sentimenti complessi di eccitazione sessuale, benessere e romanticismo mi fecero desiderare che quella situazione non avesse fine.
    
    Ma, ovviamente, finito lo spuntino dovemmo rientrare. E nel farlo mi spinsi a un gesto azzardato che catturò la sua attenzione. Nell’invitarlo a precedermi gli appoggiai le mani sulla schiena infilandole quasi nell’incavo delle ascelle e non riuscii a trattenermi dal portarle al naso per annusarle. In quel momento Vito si girò e credo se ne accorse. Mi scrutò per un paio di secondi e poi si rigirò senza dire niente. Quando però lo esortai a rimetterci a lavorare a quel punto attaccò: “Senti Mattia, forse mi sto inventando tutto e adesso ti incazzi e mi tiri un pugno ma te lo devo chiedere. Ho la ...
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