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Pomeriggio d'estate con l'idraulico
Data: 30/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: sondern
... sensazione che stai cercando il contatto più del necessario e che anzi, sembra quasi che ti piaccia il mio odore…” Restai pietrificato e una vampata di calore mi arrossò il viso poi quasi balbettando risposi “no senti Vito, scusa, forse ti ho dato un’impressione sbagliata…cioè, nel senso…no, non è che mi piace è solo che…boh forse mi incuriosisce, hai un buon odore…scusa non prenderla male”. Avrei potuto fingere di risentirmi e chiudere il pomeriggio senza il rischio di fare danni ma in una frazione di secondo pensai che la posta in gioco era troppo alta e valeva l’azzardo. Di qui la risposta allusiva. La sua reazione tuttavia fu l’ultima che mi sarei potuto immaginare. Alzò le braccia incrociando le mani dietro la nuca in un posa estasiante, con il torso muscoloso e definito che si delineava nella sua possenza fino all’inguine e disse “ok, se ti incuriosisco e pensi che abbia un buon odore vieni, annusa”. Rimasi immobile qualche lunghissimo secondo per capire cosa avesse in mente e se mi avrebbe menato. Decisi di no, l’espressione sul suo volto non era ostile perciò mi avvicinai e mi misi con la faccia a pochi centimetri dalla sua ascella iniziando a inspirare intensamente. Con l’altro braccio mi spinse la testa schiacciandola contro di lui e iniziai a strofinare la testa in quell’ascella bagnata e sudata dapprima annusando, e poi cominciai a baciarla e leccarla. L’odore e il sapore erano davvero forti, più di quanto non mi fosse mai capitato di sentire così da vicino ...
... ma non ne provavo alcun fastidio. Ne ero completamente rapito e continuai così per un tempo indefinito su e giù con le labbra e la lingua che scivolavano fra i capezzoli e l’ascella. Gli presi in bocca i capezzoli turgidi, leccando e succhiando con la punta della lingua. Mi fece capire che era una zona particolarmente sensibile incitandomi a bassa voce a non fermarmi. A un certo punto spostò la mia testa contro la sua e iniziammo a baciarci con voracità. Le lingue si intrecciarono e ci leccavamo intorno alla bocca con foga e trasporto. Decisi di trascinarlo in camera e mi sedetti sul letto mentre lui mi fronteggiava in piedi. Da quella prospettiva era ancora più massiccio e sensuale. Gli sbottonai i jeans scoprendo degli slip bianchi un po’ logori coperti di chiazze giallastre e macchie di dubbia origine solidificate. Vito a quel punto apparve un po’ a disagio e prese a dirmi “scusa, non erano previsti incontri di questo tipo, faccio un po’ schifo...”. “ma smettila” tagliai corto temendo che si tirasse indietro e gli abbassai gli slip. Da così vicino quel cazzo mi apparve ancora più bello di prima, ora che era quasi in tiro era davvero enorme e colava una quantità incredibile di liquido preseminale. Appena scoprii il prepuzio un odore davvero fortissimo si sprigionò, un misto di sudore, sperma rappreso e piscio, quasi troppo intenso anche per me, tanto che anche Vito lo avvertì e si tirò indietro scusandosi “no perdonami faccio davvero schifo, mi vergogno”. Per tutta risposta ...