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Pomeriggio d'estate con l'idraulico
Data: 30/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: sondern
... di sé a ogni colpo. Me lo sentivo dentro con un’ intensità che non aveva precedenti come se fosse la prima volta che venivo scopato. Tutto il mio corpo era rapito da uno spasimo di piacere che mi pervadeva dalla testa ai piedi. Mentre Vito mi possedeva pompandomi dentro io mi segavo come una furia. Eravamo un corpo unico che godeva, ansava, gemeva, sudava allo stesso ritmo in un crescendo animale. Quando fu sul punto di venire cercò di sfilarsi ma lo pregai di venirmi dentro. Richiesta a cui acconsentì con piacere evidente, il ritmo crebbe ulteriormente, la sua faccia paonazza si contraeva in smorfie di piacere finchè non lo sentii scaricarsi dentro in una serie di interminabili getti gemendo via via sempre debolmente e emettendo lunghi sospiri. Poco dopo fu il mio turno e mentre dal mio culo ormai sfiancato fluiva copioso il suo seme ,Vito si stese al mio fianco e come gli avevo chiesto mi leccava il capezzolo stimolandolo con movimenti rapidi e accarezzandomi al contempo fra le cosce; cominciai a venire come non ero mai venuto, una serie infinita di getti di sperma inondò il mio petto e la sua faccia ricoprendolo letteralmente del mio umore. Un orgasmo lunghissimo con sperma che gli schizzava addosso tracciandogli le guance, la bocca, la fronte di lunghe e irregolari strisciate bianche. Ci fermammo ansimando sfiniti per un tempo indefinibile, sdraiati a pancia in su fianco a fianco, cercando di riprendere fiato. Ebbi il tempo di riflettere sull’espressione che i francesi ...
... riservano a quel particolare momento dopo l’orgasmo, la petite mort, e pensai che mai espressione aveva descritto meglio una sensazione fisica. Quando mi ripresi mi girai verso Vito e lo baciai con intensità, nel miscuglio di sperma e sudore che gli copriva il viso. “Mattia, grazie, mi hai fatto godere in modo incredibile” mi disse a un tratto con un sorriso disarmante, “adesso per concludere potresti lavarmi via le tracce di quello che hai lasciato” aggiunse con un’espressione ammiccante. Non capendo bene mi lasciai condurre in doccia ma quando fui sul punto di aprire l’acqua lui si inginocchiò davanti a me e “quella dopo”, mi disse, “hai capito cosa intendo…” Rimasi un attimo imbarazzato, avevo fantasticato sul pissing tante volte ma non l’avevo mai provato. Ok era il momento. Qualche secondo e un getto caldo giallastro iniziò a sgorgarmi intenso, getto che rivolgevo ora sul suo petto ora sulla faccia mentre lui si lasciava inondare, e in parte beveva quanto gli riversavo addosso. Quando mi fui svuotato lo ritirai su verso di me e continuammo a baciarci con trasporto mentre già mi stava risalendo l’eccitazione. “anch’io sono stato incredibilmente bene Vito, sono io che devo ringraziare te. Adesso meglio che la doccia la facciamo per davvero, puzziamo di tutto quello che si può puzzare” gli dissi ridendo. “Già”, si mise a ridere anche lui “siamo due caproni. Rendiamoci socialmente presentabili. Piuttosto… per quel che mi riguarda… vorrei che non finisse tutto qui”. Non lo ...