1. Ho tradito il mio ragazzo con un avversario (parte vii)


    Data: 01/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    ... asciugamano sotto di me e le mie gambe divaricate davanti a Marco in ginocchio. Indossavo ancora il top, mentre le mutande le avevo appoggiate allo schienale.
    
    Sentii la mano di Marco spalmarmi la schiuma sul pube e attorno alle mie grandi labbra. Sussultai.
    
    - Sicuro di saperlo fare? –
    
    - Non ti devi preoccupare. L’ho fatto un po’ di volte. Non è difficile come sembra – mi tranquillizzò, e cominciò a depilarmi con un rasoio. Il tocco fu delicato, quasi impercettibile.
    
    - Hai la più bella figa che abbia mai visto – si complimentò.
    
    - Certo…. – gli risposi ironica, chiudendo gli occhi e affondando sulla sedia. Non volevo vedere, era troppo imbarazzante.
    
    - Dico sul serio. E’ un capolavoro – continuò lui.
    
    Senti chi parla, pensai. Il suo uccello era una vera opera d’arte. Rispecchiava la perfetta definizione di cazzo. Non era solo lungo e grosso. Ma le sue vene, il suo odore, la sua pelle liscia, tutto gli conferiva un’aria quasi artistica. Perfetta.
    
    - Ehi piano – la sua voce mi riportò alla realtà.
    
    - Cosa c’è? – gli domandai stranita.
    
    - Stai macchiando la sedia. Se continui così gocciolerai per terra – e mi soffiò tra le cosce.
    
    Sentii come una brezza diramarsi tra le mie labbra e ansimai.
    
    - Hai finito? – gli chiesi, quasi pregandolo di fare in fretta. La situazione mi stava di nuovo eccitando.
    
    - Quasi. Un’ultima striscia. Ti voglio bella liscia – disse lui, passando ancora una volta il rasoio.
    
    - Ora ho finito! – e afferrando un ...
    ... asciugamano mi pulì.
    
    - Finito? Posso rivestirmi? – non so nemmeno perché anziché farlo, gli chiesi il permesso.
    
    Lui estasiato alla vista della mia pelle completamente liscia e profumata, si gettò a darmi un bacio. Come a complimentarsi con se stesso per il bel lavoro svolto. Il bacio si trasformò però in una leccata e la leccata in un vero e proprio succhiotto al mio clitoride.
    
    Le sue mani afferrarono le mie cosce e mi bloccò in una presa mortale. Non riuscii a divincolarmi, e forse nemmeno lo volevo dopotutto.
    
    Provai a spostarlo con le mani, e poi a chiuderlo con le gambe. Niente da fare, la sua bocca continuava imperterrita a succhiarmela, mentre la sua lingua mulinava attorno al mio clitoride.
    
    Mi arresi e lo lasciai fare, chiedendogli ogni tanto di smetterla.
    
    Sentii di nuovo montare l’orgasmo e le farfalle nello stomaco. Non resistevo più, stavo di nuovo per venire. Non doveva succedere, ma sentivo che sarebbe stato un orgasmo molto forte. Forse più forte dei precedenti. Dovevo fermarlo e gridai un – NO! – con tutta la forza che avevo in corpo. Più condito dalla goduria che dalla disperazione.
    
    Lui si stoppò e non mi fece venire.
    
    - D’accordo, basta –
    
    Io sentii subito diminuire il piacere. Perché lo avevo fermato dannazione? Quasi rimpiansi di avergli impedito di andare avanti. Lo guardai con aria interrogativa.
    
    Lui capì che mi stavo pentendo di averlo fermato, e da buon predatore, colse la palla al balzo.
    
    - Vieni, voglio venire io – mi disse, ...
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