La svizzera - p.te 1
Data: 01/10/2020,
Categorie:
Trans
Autore: aleella
Ormai vivo lontana da casa per lavoro, in perenne trasferta e mi è difficile mantenere i contatti anche a causa degli orari di lavoro non proprio classici. Il tutto è capitato all’improvviso, ho anche perso il senso del tempo. Era fine Settembre o fine Ottobre che sono salita quassù? Poco importa, giusto il tempo di fare i bagagli, contattare qualche amico perché mi curasse la casa e via verso questa nuova avventura.
Purtroppo in valigia è entrata anche la voglia di incontrare una sorellina con la quale mi scambiavo parole di fuoco via Kik, un desiderio incontenibile, di incontrarla e fare l’amore con Lei, che mi divora ancora oggi a distanza di mesi che riesco a scriverle poche righe in quei rari momenti in cui riesco a collegarmi al sito.
Ad ogni modo sarei dovuta rientrare a fine Gennaio, invece la trasferta si è prolungata ulteriormente con probabile ulteriore destinazione, ancora più lontana da casa, il che mi ha avvilita non poco e mi ha portata ad uscire più spesso la sera. In una di queste uscite sono entrata in un locale in stile Hard Rock Caffè, bella musica, arredamento stile country e discretamente frequentato, dove dopo qualche minuto vengo avvicinato, ero vestita da uomo, da una bella donna, capelli alle spalle neri, un tubino in lana pesante, dei collant minimo 60 denari e stivaletti con tacco basso, insomma, sicuramente non appariscente, ma abbastanza ‘vistosa’ da averla notata appena entrato. Forse sarà stato il fascino dello straniero, fatto sta che ...
... cominciamo a scambiare le solite quattro chiacchiere di circostanza fino a che mi dice che quello in cui ero entrata, è un locale gay (l’avevo intuito dopo 1 minuto che ero dentro) e che lei in realtà è sissy (e anche questo l’avevo capito). Le dissi che me ne ero già accorto, di tutto, ma che la cosa non mi disturbava affatto, che purtroppo dovevo tornare in albergo, ma che sarei ripassata a fare un giro.
Passano le settimane, con Heidi, si fa chiamare proprio così, prendo confidenza fino a che le confesso che anch’io, in privato, amo camminare sui tacchi, ho una lunga parrucca con capelli neri e un amore smodato verso calze e collant, oltre a qualche bel vestitino sexy. Non mi crede, pensa sia solo una scusa per portarla a letto, scopare culo dice testualmente (è madrelingua tedesca, ma queste parole italiane le conosce bene…), le mostro qualche foto che mi ero scaricata sul cellulare e a quel punto cominciamo a parlare come due sorelline.
Ovviamente non posso ospitare, non posso portarla nell’albergo ‘aziendale’, ma le dico che è da Agosto che non ho più avuto modo di essere me stessa, che mi sarebbe davvero piaciuto poter vestire nuovamente i miei abiti e salire sui miei adorati tacchi 15cm. E’ lei ad invitarmi a casa sua, organizziamo la sera e ci salutiamo.
Arriva la sera dell’appuntamento, non sono un orso, per fortuna, ma dopo mesi di incuria mi servono quasi 2 ore e 2 tubetti di crema depilatoria e finalmente rivedo il mio corpo perfettamente depilato e liscio ...