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L'ascensore
Data: 03/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed
Era oramai da un pò di tempo che il Signor Luigi era rimasto di nuovo solo. La badante (di cui non aveva assolutamente bisogno) si era stancato dell’uomo e dei suoi appetiti sessuali, così almeno dicevano le signore ben informate del nostro condominio. Dal nostro primo incontro (vedi racc. “Il vecchio del terzo piano”) il Signor Luigi era tornato alla carica. Non so come era riuscito a estorcere a mia madre il mio numero con la scusa del solito aiuto con il computer, e non faceva altro che chiedere di vederci per scopare di nuovo, il tutto con allegate fotografie del suo cazzo. Onestamente non mi avrebbe fatto per niente schifo, anche se il nostro primo approccio sessuale non fù dei più riusciti visti i suoi modi rudi. Anche se la voglia di riprovare il suo cazzone era tanta non volevo dargliela vinta. Era un pomeriggio di metà luglio, tornavo a casa dall’ultimo esame universitario, e arrivato davanti l’ascensore del mio condominio trovai un ragazzo con due casse di acqua. Era Adim, un ragazzo di origine Marocchina che faceva consegne a domicilio per conto di un piccolo alimentari li vicino. Lo vedevo spesso fare avanti e indietro per il quartiere consegnando la spesa alle persone anziane. Gli feci un saluto mentre aspettavano l’ascensore che scendeva dall’ultimo piano. Pochi secondi dopo sentimmo il portone chiudersi e si fece avanti il Signor Luigi con la sua tutina in lycra di ritorno dalla sua pedalata in bici. “Ciao F.” disse con un gran sorriso. Scambiò due ...
... parole anche con Adim dicendo che era dovuto tornare indietro dalla sua pedalata perchè la bici aveva qualche problema. Arrivato l’ascensore salimmo. Io per primo seguito da Adim, visto che dovevamo arrivare agli ultimi piani, e per ultimo Luigi che si sarebbe fermato al terzo piano. “Meglio dare la precedenza ad Adim” disse Luigi spingendo il pulsante dell’ultimo piano “non voglio che faccia tardi con la sua consegna” Adim ringraziò ma io avevo il dubbio che non fosse stato del tutto un atto di gentilezza. Mentre salivamo infatti notai che Luigi si toccava spesso il pacco. Arrivati a metà del palazzo l’ascensore si fermò, con un black out totale anche delle luci. Una piccola luce di emergenza si accese. Suonammo il campanello delle emergenze ma niente. Fortunatamente all’interno dell’abitacolo era affisso il numero da chiamare in caso di emergenza o di mal funzionamento dell’ascensore. Il telefono non aveva campo e devo ammettere che cominciai ad avere un pò di paura,ma mai come Adim, che si guardava intorno terrorizzato. “Stiamo tutti tranquilli” disse Luigi “qualcuno ci sentirà di sicuro”. Dopo alcuni minuti sentimmo una voce dall’esterno. Era uno dei condomini del quinto piano che parlava di un black out totale di tutto il quartiere, e che avrebbe chiamato qualcuno per tirarci fuori. I minuti passarono e così rassegnato mi sedetti a terra. Fortuna volle che l’abitacolo non fosse molto stretto, anche se cominciava a fare davvero caldo. Il condomino tornò dicendo che una ...