1. L'ascensore


    Data: 03/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed

    ... che portava al terrazzo condominiale, dove era collocata la cabina del motore dell’ascensore. Arrivati in terrazzo girammo un angolo, mi mise contro un muro e cominciò a sbottonarsi la tuta da lavoro. Ne uscì fuori un bel cazzo duro e tozzo completamente depilato. Il ragazzo si tolse anche la maglietta rivelando una leggera pancetta e petto e braccia glabri con alcuni tatuaggi. Mi misi in ginocchio e cominciai il terzo pompino della giornata. “Porca puttana se sei bravo” diceva il ragazzo mentre mi scopava la bocca e a intervalli regolari lo tirava fuori per poi rimettermelo dentro “lo sapevo che eri una bella puttanella. Chi ti sei spompinato dentro l’ascensore?”
    
    “Uno del mio condominio e un ragazzo delle consegne” dissi io tirando fuori il cazzo dalla bocca.
    
    “E glielo hai solo succhiato?” chiese mentre me lo rimetteva in bocca. Io annuii con la testa. “Allora tocca che ti scopo” disse lui sorridendo. Mi fece rialzare e mi mise a novanta contro il muro, calò i pantaloni lasciandomi con il culo per aria. Prese un preservativo e lo indossò, sputando poi abbondantemente sul cazzo e tra le mie gambe. Cominciò a farmi un massaggio anale ma non avevamo molto tempo. Spinse senza tante cerimonie il cazzo dentro di me, procurandomi un dolore forte, che ...
    ... ben presto si trasformò in piacere. Con una mano sulla mia spalla destra e una sul fianco sinistro cominciò a fottermi fortissimo.
    
    “Dai che ti sfondo per bene. Cazzo avevo proprio voglia oggi. Tutto il giorno in giro con quel rompi palle del mio collega e non ho avuto neanche il tempo di una sega” mentre lui mi fotteva io cominciai a segarmi, e non ci misi molto a sborrare.
    
    “Cazzo sei già venuto. Allora ti piace proprio il mio cazzo” spingeva sempre più forte e più veloce, fino a quando non raggiunse il godimento. “Ecco che vengo pure io....ci sto....cazzo eccola” le ultime spinte furono fortissime, con la sua testa sulla mia schiena. Come uscì fuori dal mio culo tolsi il preservativo, e trovando il cazzo ancora duro me lo misi in bocca. “Oddio si che goduria...oohhhh si” lo lucidai per bene fino a quando non sentimmo il cellulare squillare. Il ragazzo rispose al suo collega che stava salendo.
    
    “Cazzo che scopata” disse lui mentre si rivestiva “scrivi qua il tuo numero che quando vuoi ti riscopo con piacere” io presi il suo telefono e salvai il mio numero. Mentre lui controllava il motore dell’ascensore io tornai a casa. Quella sera mi contattò un numero non salvato sulla mia rubrica. Michele mi chiedeva quando ero libero per farmi scopare.
    
    . 
«1234»