1. Una bottiglia di quelle giuste


    Data: 04/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... sopra la mia testa: la cappella luccicava, bagnata com’era, mentre io smettevo di giocare con i suoi piedi e lui spingeva via con un calcio i suoi pantaloni.
    
    Raramente succhio un cazzo (e mai prima avevo succhiato le dita dei piedi), ma questo figo d’un barista mi aveva talmente infiammato, che ormai ero io stesso a desiderarlo. Però volevo che anche lui fosse ben carico, così lo feci voltare per un piccolo aperitivo e gli baciai il buco del culo. Era un’altra prima esperienza, questa, per me: non avevo mai fatto prima un simile lavoro di lingua, ma lui mi aveva fatto davvero perdere la testa. Sentivo l’umidiccio del suo retto e i peluzzi attorno che mi facevano solletico alle labbra; sentivo il mio stesso buco del culo che palpitava, e il cazzo che continuava a sbavarmi. La mia lingua saettava fra le labbra della sua fighetta, come la sua aveva guizzato prima nella mia bocca. Nessuno può resistere a una leccata di culo! I suoi fianchi si dimenavano nella mia stretta e le gambe gli tremavano.
    
    “Cazzo, - ansimava – cazzo, è bellissimo!”
    
    Gli slinguai il buco del culo, finché le ginocchia cominciarono a cedergli, allora lo feci girare e il suo enorme cazzo mi sbatté sulla guancia. Con una mano gli presi a coppa le palle e lui mi sfregò il suo pistone pulsante sulla fronte, sulla guancia, sugli occhi; poi mi ci schiaffeggiò, colpendomi forte. Io gemetti. Ero pronto: spalancai le mascelle e feci scivolare le labbra sulla cappella violacea. La titillai, la dardeggiai con ...
    ... la lingua e per un po’ la masticai leggermente, in modo che le fiamme bruciassero ancora più alte.
    
    Intanto le sue mani mi stringevano convulsamente i lati della testa, conficcandoci le dita come chiodi, mentre le guance mi si infossavano nella foga di succhiare.
    
    “Unnnnnnhhhh…”, gemette lui, e sapere che il partner è a questo punto mi manda fuori di testa, un po’ come sapere che lui è in mio potere.
    
    Grugnii di rimando e quasi persi il lume della ragione. Lo feci impazzire con la mia bocca e questo produsse i suoi effetti: d’un tratto tese tutti i muscoli del corpo e sollevò i fianchi, infilzandomi con quel suo poderoso paletto pulsante. Enzo fu anche il primo ragazzo di cui “sentii” l’orgasmo: infatti avvertii distintamente le scariche elettriche, che gli scorrevano attraverso il corpo e lo facevano tremare ad ogni scossone, mentre il cazzo e i pesanti coglioni gli si scuotevano come se li avesse collegati ad una presa di corrente nella parete. E intanto che la mia gola ingurgitava quell’enorme palo, che lui mi pompava sempre più a fondo, sentii il calore, il rigonfiamento il pulsare del suo momento supremo. Poi ricevetti il primo fiotto del suo denso sciroppo salaticcio, una poderosa colata di seme bollente, che mi scivolò in fondo alla gola così veloce, da farmi quasi soffocare. Enzo era un “urlatore”, uno di quelli che nell’orgasmo perdono del tutto il controllo, infatti iniziò con un debole gemito, che rapidamente crebbe fino a diventare un urlo assordante. Ma non ...