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Una bottiglia di quelle giuste
Data: 04/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... mi preoccupai: la cantina era così profonda nella casa, che nessuno poteva sentirci. Enzo mi rovesciò in bocca la sua sborra, fiotto dopo fiotto, e io la trangugiai tutta come potevo, mentre lui tremava che le ginocchia quasi gli si piegavano. Ingoiai diverse sorsate di sborra sciropposa, finché non ebbe terminato. Rimase un momento ad ansimare come una locomotiva, infine si staccò da me e ricadde con la schiena contro la rastrelliera del vino. “Oh, diavolo, - ansimò – questo è più di quanto posso reggere… Che sensazione… Che sborrata!” Quando si riprese, Enzo mi sollevò e mi abbracciò; ci baciammo di nuovo e ancora più appassionatamente di prima. Lui gustò sulle mie labbra il suo stesso sugo, cremoso e asprigno, e io mi sentii infiammare più che mai. “Togliti i pantaloni.”, mi sussurrò a quel punto. Ci separammo per il tempo necessario a sfilarmi i pantaloni. Dovevamo essere ubriachi: non riuscivo a rendermi conto che eravamo entrambi nudi in quella cantina. Tornammo a baciarci: le nostre lingue si avvinghiavano e si scioglievano nella sua bocca e poi nella mia, guizzando tutt’intorno, e un nuovo desiderio ci ardeva dentro. Afferrammo ognuno la leva di comando dell’altro, trovandoci duri e vogliosi. Io giocai con il suo nerchio e lui munse il mio, smanettandomi da vero esperto. E poi provai la sensazione esaltante di una bocca sul mio cazzo, una bocca che mi succhiava! Enzo si era chinato verso di me e la sua abile lingua mi serpeggiava attorno alla cappella ...
... dolorante, tanto da farmi quasi venire. “Ohhhh, amico, mi piace!”, gemetti. Il mio cazzo pulsava come un cuore e io afferrai Enzo per i capelli, come lui aveva fatto con me prima. A questo punto, però, il ragazzo fece qualcosa di assolutamente nuovo: mi allargò le chiappe e mi passò un dito sul buco del culo… poi me lo spinse dentro! Quel piccolo dito impertinente, muovendosi nel mio retto, mi mandò addirittura in estasi, mentre il mio anello anale lo serrava in una morsa. Gli occhi di Enzo erano carboni ardenti. Ma lui aveva un’altra sorpresa in serbo per me. “Aggghhh!...”, grugnii: in qualche modo mi stava chiavando… però mi stava anche sbocchinando… Allora capii: mi aveva infilato nel culo la bottiglia di Château Chantelle! Quella sorta di dildo, affusolato alla sommità, ma che andava allargandosi in una grossa, tonda ed eccitante bottiglia da un litro, era esattamente quello di cui il mio culo aveva una gran voglia! Ero così eccitato e il mio culo così bramoso, che ad un tratto ogni muscolo, ogni nervo mi si irrigidì; poi in un soffio tutto si allentò e forti ondate di brividi presero ad irradiarmisi per il corpo, a iniziare dal buco del culo. “Sto sborrando! - ansimai – Oh, Dio, sto SBORRANDO!!!” Lui continuava a succhiarmi l’uccello come un’idrovora e intanto la sua mano mi muoveva la bottiglia di vino avanti e indietro su per il sedere. Non riuscivo a stare in piedi. Mi appoggiai con la schiena a una rastrelliera del vino, mentre la sua lingua cocente ...