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Il matto del paese
Data: 10/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: bkbkbk
... un certo momento mi diceva che doveva andare in bagno e mi lasciava li come uno stoccafisso anche per un quarto d'ora. Cosa facesse in bagno lo immaginavo, non ero uno cretino, anche perché aveva una completa collezione di fumetti pornografici che gli regalava il barbiere e, tra l'altro, non si tratteneva dall'emettere sonori versi di soddisfazione. Mi indisponeva quando faceva così, anche perché la consideravo una mancanza di rispetto nei mie confronti, anche se capivo bene che era un uomo adulto, con i suoi bisogni fisici, incapace di controllarsi; ma la mia pazienza di ragazzo stava per esaurirsi. E non erano passati che pochi giorni!Fu in un pomeriggio molto caldo, quando stavo per gettare la spugna, che la cosa prese una direzione inaspettata. Stavamo cercando di imparare a memoria una semplice poesia. La ripetevamo da due ore, ma lui niente, mi guardava con la faccia assente, non riusciva a memorizzare nemmeno una parola. Era più nervoso del solito, si era fumato almeno cinque sigarette e si toccava continuamente il pacco. Non ce la facevo veramente più, chi cavolo me lo aveva fatto fare a mettermi in quel pasticcio! Buttai la penna sul tavolo e mi alzai di scatto, incavolato come non mi era mai accaduto e, buttatomi sulla poltrona gli urlai con cattiveria gratuita � Basta! Non ne posso più! Devi imparare due misere poesiole e non ci metti il minimo impegno! Almeno stai fermo sulla sedia, cazzo! Vatti a fare una sega al cesso come al solito, così ti calmi...Donato ...
... mi guardò visibilmente urtato, quasi con rabbia. Immaginai subito di aver parlato troppo, di aver scoperto un suo segreto. Si tirò su con calma, spostò la sedia e la rimise a posto, poi si avvicinò deciso verso di me. Non era molto alto, ma aveva un fisico imponente, muscoloso con braccia e mani enormi. La camicia era completamente aperta per il caldo ed i suoi pettorali pelosi si ergevano gonfi e possenti sulla sua pancia, lievemente dilatata dall'età, e grondante di sudore. Mi avrebbe ammazzato, pensai, perché avevo scoperto il suo segreto, sarei morto lì dentro a causa della mia troppa fiducia nel prossimo. Quando mi fu davanti si fermò, mi guardò, tutto rosso in viso e, con una voce calma che contrastava con il suo aspetto esteriore, mi disse� Allora fammela tu una sega, dai... così divento calmo.Lo guardai esterrefatto. Un po' la sorpresa per quella domanda, un po' il sollievo che non mi avesse messo le mani addosso; non sapevo cosa dire.� Dai � seguitò � cosa ti costa? � sempre con voce calma.� Ma cosa dici? Ti sei impazzito?� Dai che ci vuole? Poi ti prometto che imparo la poesia... ma dopo... dai...�Guardai impulsivamente verso il suo pube e vidi il grosso bozzo del pene che premeva sotto i suo pantaloni militari. Mi ridestai un attimo dalla sorpresa, cercai di prendere tempo, nel tentativo di fuggire da quella casa; ma qualcosa mi trattenne come sospeso. Molte volte avevo fantasticato sul fare una cosa del genere, con un altro uomo, insomma. Ed ora se ne presentava ...