1. Il toscano di cecina


    Data: 08/12/2017, Categorie: Etero Autore: cuckold211

    ... passare un dito tra le labbra della passera di mia cognata, per accertarne l'avvenuto orgasmo e per assaporarne gli afrodisiaci umori.
    
    A casa Lory mi assalì da subito, volendo esser resa edotta di come si era comportata la cognata; le raccontai tutto, ma anche che non avevo potuto osare di più per non mettere in allarme il fratello.
    
    Qualche giorno dopo, avrei potuto coronare la voglia che avevo di Liana, su esplicita sollecitazione di mia moglie, che, con lei, ebbe a dimostrarsi dispiaciuta per non averle fatto compagnia durante la fatidica serata. Non ho mai saputo se le cognate avessero architettato tra loro l'andamento della serata, ma sta di fatto che la mia Lory, nell'occasione, ebbe a catturare i classici due piccioni con una sola fava: 1) aveva fatto sì che potessi gettare le basi per scopare la cognata, fantasia, questa, divenuta quasi un'ossessione per lei; 2) aveva conosciuto quel toscano che, con il suo fare da perfetto gentiluomo, le aveva messo in subbuglio tutto il sangue che aveva in corpo, e questo, infatti, è il racconto che mi fece di quella sera:
    
    "Ballavamo appiccicati l'un l'altra ed egli mi alitava, fra collo ed orecchia, appassionate parole suggerite dal desiderio che aveva di me; lo pregai di astenersi dal baciarmi, per timore che potesse notarlo mio fratello, ma non potevo non avvertire sul mio ventre, quanto quel desiderio fosse possente; poi... il caldo, anzi, più che il caldo di quella sera d'estate, quello che ci sentivamo addosso era il ...
    ... fuoco che noi stessi avevamo appiccato.
    
    Fu allora che pensai alla spiaggia di Fornillo, abbastanza buia ed appartata per dare sfogo ai nostri sensi esacerbati. Così lo presi per mano e, come due innamorati, percorremmo a passo svelto il tratto che ci separava da Fornillo, non senza, di tanto in tanto, fermarci per mangiarci reciprocamente labbra e lingua; giunti sul posto, sotto l'arco esistente sul bagnasciuga, che offre altra intima oscurità, lasciai scivolare di dosso il vestito, che si afflosciò ai miei piedi; lo sai, non indossavo reggiseno, per cui le mie bocce furono immediatamente preda delle mani e labbra di quel maschio invasato; mentre egli era intento a leccarmi i seni, a succhiare i miei capezzoli irti come chiodi, sfilai gli slip restando così completamente nuda ed offerta al suo ardore; alzai una gamba e appoggiai il piede ad una parete dell'arco e gli sussurrai all'orecchio, mordicchiandoglielo "Leccami"; egli si inginocchiò sulla rena e prese a percorrere con la lingua la mia fessura, ormai più che sbrodolante; poi, si rialzò e, mentre mi infilava nella bocca quella lingua intrisa del mio sapore, mi penetrò. Oh, amore, che delizia, che piacere mi ha assalito! Sono stata sua e mi sono donata a lui, quasi fosse il mio reale sposo. Mi ha penetrato con la furia di un animale, ma anche con la tenerezza dell'innamorato: in quel momento avrei potuto giurare che in lui c'erano due persone diverse, che lottavano fra loro, ma la lotta avveniva nel mio nido d'amore, ...