Il toscano di cecina
Data: 08/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: cuckold211
... che, a quelle sollecitazioni, profondeva lacrime di gioia e di dolore per addolcire e, nello stesso tempo, tributare onore a quella verga di cui il mio sesso si sentiva la sua più naturale ed autentica guaina, in cui riversare il suo bollente frutto.
Amore, non ti dispiace vero, se ti dico che l'ho tenuto dentro di me diversi minuti dopo la sua esplosione e poi... dritti in mare a rinfrescarci e ripulirci".
Quella confessione, fatta di tanti particolari piccanti, ma anche di tante amorevoli attenzioni a me rivolte, mi stavano portando a concludere l'amplesso, ma lei, da perfetta maliarda qual'è sempre stata, aggiunse:
"No... non godere... prima devi promettermi che mi lascerai andare da lui, per un giorno ed una notte, a Cecina".
Non mi riuscì di trattenermi oltre e le esplosi dentro tutta la lussuria che mi aveva inoculato con quelle parole. "Eccoti qui - aggiunse ancora lei con espressione vittoriosa - devo interpretare la cosa come il tuo esplicito assenso e compiacimento a lasciarmi andare?"
Dopo circa due mesi, o forse più, da quella fatidica serata d'estate e dopo vari contatti telefonici avuti con Enrico, Loredana mi informò che quel sabato sarebbe partita in treno per Cecina, per tornare il giorno dopo in serata.
Mi prese un groppo allo stomaco... finora non era mai successo che mia moglie, il mio tenero amore, si allontanasse da ...
... me, per scopare con un quasi sconosciuto... che, però, a lei piaceva, che al solo parlare di lui, le si illuminavano gli occhi, ed io non potevo, non dovevo negarle quell'avventura.
Quando l'accompagnai alla stazione di Napoli, era bellissima: la pelle bianca e soda, le labbra sensuali, quel corpo, dalle gambe perfettamente tornite, lo si poteva indovinare sotto l'abito di satin blu che fasciava le sue forme eccitanti e, in particolare, quel suo seno prorompente (nel profilo non ho foto di Loredana, ma per darvene un'idea, guardate l'avatar di "Ilda2", mia musa ispiratrice).
La salutai dicendole: "Amore, mi raccomando, non pensare a me... godi, godi tanto, approfitta del momento, perché presto finirà..."
"Te lo prometto, amor mio, godrò come una svergognata!" fu la sua risposta.
Vidi partire il treno e con esso quanto di più caro avevo si allontanava da me e, di nuovo, il groppo allo stomaco mi fece dubitare se non fosse sbagliato quello che stavo permettendo e con quel pensiero me ne tornai a casa.
In contrapposizione alla mente, il mio membro, sempre duro ed eccitato, mi diceva che dovevo essere orgoglioso di lei ed amarla ancor più, se possibile, perché lei non faceva altro che assecondare quello che era il mio piacere.
Mi venne di pensare che forse, in quel momento, sul treno, vi era già qualcuno che tentava di sedurla.
(continua).