1. Di nuovo da marta


    Data: 12/10/2020, Categorie: Tradimenti Autore: 36degrees, Fonte: Annunci69

    ... vista e questo è un vantaggio, sono sicuro che sarà felice di occuparsi lui stesso del tuo colloquio…”, dissi io.
    
    “Quanto sarà…duro…questo colloquio?”, disse maliziosamente Marta soffermandosi sulla sulla parola duro.
    
    “Questo dipende da te mia cara…”, dissi appoggiandole una mano sulla testa; “ma sappi che più sarà duro, più possibilità avrai di essere assunta…”, dissi ancora.
    
    “Se poi al colloquio fai anche un po’ la leccaculo…vedrai che tutto andrà per il meglio…” , aggiunsi facendo chiaramente riferimento a quello che era successo pochi minuti prima.
    
    Marta sorrise, sembrava non essere affatto dispiaciuta all’idea.
    
    Rimaneva da pensare a come fare con Davide ma proprio in quel momento il citofono suonò.
    
    “Cazzo!”, esclamai. “Avevi detto che non sarebbe tornato prima dell’una, è mezzanotte e un quarto ed è già qui?”, aggiunsi.
    
    “Non so, di solito non torna mai prima di quell’ora, giuro!”, disse Marta alzandosi di scatto e infilandosi maglietta e pantaloni del pigiama dopo essersi sfilata le calze.
    
    Il citofono suonò ancora.
    
    Marta corse in bagno e si sciacquò rapidamente il viso.
    
    “Cosa cazzo facciamo adesso?”, dissi ancora io preoccupato.
    
    Il citofono suonò per la terza volta; Marta andò a rispondere.
    
    “Sì? Sali…amore”, disse utilizzando un tono di voce che la facesse sembrare appena sveglia.
    
    “Calmati…per quale motivo pensi che quel cornuto stia suonando il citofono a quest’ora?”, disse Marta dopo aver chiuso il citofono.
    
    “Mi hai ...
    ... forse presa per una stupida?”, aggiunse facendo penzolare un mazzo di chiavi dalle sue mani.
    
    “Brava…vuoi dirmi ora come cazzo uscire da questa situazione?”, chiesi io.
    
    Marta aprì la porta; “Sali un piano di scale, aspetta che Davide entri in casa e quando senti chiudere la porta scendi e vai a casa”, rispose.
    
    “Ok…ma cerca di non farlo uscire sul balcone per qualche minuto, non vorrei che mi vedesse anche perché ho parcheggiato proprio qua davanti”, replicai io.
    
    Marta mi salutò con un bacio sulla guancia ed io salii le scale fino al piano superiore.
    
    Sentii le porte dell’ascensore aprirsi, Davide uscire ed infine chiudersi la porta di casa. Scesi quindi rapidamente le scale e mi fiondai verso la macchina, misi in moto e mi allontanai.
    
    Mentre viaggiavo verso casa un pensiero fece capolino nella mia mente; perché ero stato così stupido da parcheggiare l’auto davanti casa di Marta? E se Davide l’avesse vista? Era salito diverse volte in macchina con me, sono sicuro che l’avrebbe potuta riconoscere dal pupazzetto che penzola dallo specchietto retrovisore o addirittura dalla targa. Speravo che almeno avesse bevuto, almeno così c’erano più possibilità che non l’avesse notata. Cercai di non pensarci più e mi diressi verso casa soddisfatto per come era andata la serata con Marta, felice per il fatto che il suo fondoschiena l’avrebbe fatta penare per i giorni a seguire e per il fatto che la troia non si era nemmeno accorta che mi ero dimenticato di riportarle la ...
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