1. Nel regno di Dio


    Data: 08/12/2017, Categorie: Sentimentali Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    ... siamo in confidenza e posso dirlo, io sono Dio Natura, ditemi che cosa vi piacerebbe che facessi per voi." "Scusa ma perché ci prendi in giro?" Al sarto era sembrata quasi un'offesa ma Liza rideva e contagiò pure lui. Ubriaco del sorriso senza aver bevuto niente gli batte’ la mano sulla spalla. "Bello scherzo, tu sei un pazzo. Via sparisci e buon complemillenio." Gli augurò sprofondando nei suoi occhi scuri e trasparenti come nelle profondità del mare. "Non prima che mi abbiate dato modo di ricompersarvi." Non se ne andò, continuò a chiacchierare e saltellare, quasi cantando. Dicendo di essere un Dio ma affermandolo rideva e che dalla sua venuta era passato così tanto tempo che nessuno avrebbe potuto riconoscerlo ma lui nonostante quel malandato aspetto era proprio.... "Basta di dire tante sciocchezze!" Gridò il sarto. Le sue ciarle l'avevano intontito. "Guarda! A forza di fesserie hai stordito anche mia moglie." La donna era riversa sulla panca davanti casa e non respirava più dal divertimento. "Se tu non parli lo faccio io, non amo il silenzio." "Dimmi qualcosa che abbia un senso. In mezzo a tante stupidaggini non ho il diritto di sentire almeno per una volta la verità dopo un anno che vivi sotto il mio tetto?" Lo strano essere riflette' un secondo poi avanzò qualche passo verso di lui e dove i suoi talloni toccavano e si rialzavano la terra vedeva crescere fiori scarlatti e fili d'erba smeraldina. A quel punto il sarto smise d'arrabbiarsi e sua moglie parlò per entrambi. ...
    ... "Siamo vecchi e contenti, abbiamo una bella figlia e nipoti e lo stomaco pieno. Felici di aver diviso il pane con Sua Eternità... Quindi non abbiamo desideri da farci esaudire tranne uno forse." Il marito le strinse la mano nelle sue. "Quando avremo da andare al Creatore fa che sia per tutti e due lo stesso giorno perché nessuno potrebbe sopportare la mancanza dell'altro." "Facciamo una passeggiata." Propose lo strano Dio. Giunsero di nuovo davanti al castello e chiese loro di sedersi dove un tempo erano state le sue querce. "Abbracciatevi amici." -Questo è fuori.- Pensò l'uomo stringendo la donna al petto. Ma si sentì le ginocchia ingrossare e le gambe divenir fresche, le dita allungarsi e aggrovigliarsi al terreno. Il suo corpo si distese in un dolcissimo spasimo e i capelli di lei ricaddero in una cascata di foglie tra le quali lo scaldarono gli occhi del sole. In quel matrimonio di terra e cielo seppero che non avrebbero mai conosciuto morte e che Dio Natura li aveva trasposti in due querce legate nell'abbraccio dei rami per sempre. “Tu mi hai dato la pace una notte ed io porto a voi la pace per tutte le notti.” Sentì dire al Dio ormai così in basso. E prima che le sue labbra e la sua voce umana venissero sigillate nella resina d'ambra parlò a Liza. “Sono felice di poterti toccare le braccia per sempre. Non avrò più mani ma in questo contatto ascolterò il tuo respiro, fino ad oggi sono stato felice di essere entrato nel tuo cuore una volta ma la favola vera è stata non ...