1. Memorie intime - II - Il potere del sesso


    Data: 08/12/2017, Categorie: Etero Autore: Giulia1937

    Sorvolerò sul periodo della mia adolescenza. Le mie prime esperienze sessuali, come tutte le prime volte, hanno un qualcosa di innocente e di incompleto, tali da renderle interessanti solo per chi le ricorda in prima persona� Non sarebbero granchè come argomento di conversazione! Per completezza, mi limiterò a dire che sono stata una ragazzina precoce; vittima di genitori poco presenti (o presenti in maniera poco educativa, come ben saprà chi ha letto il primo capitolo di queste Memorie intime) e di un corpo che già a 14 anni si rivelava ben formato e procace, divenni presto il bersaglio di tutti i ragazzi del circondario. Specie nell�ambiente di campagna, dove trascorrevo le vacanze estive, i ragazzi che avevano sette o otto anni più di me erano in grado di farmi fare tutto ciò che desiderassero. Erano così eccitanti, con i loro muscoli, la loro forza, la loro prestanza! Così diversi dai miei amichetti snob di città, magri e pallidi! Di tutto questo i miei genitori non s�accorsero mai, troppo impegnati a frequentare i loro cari salotti e le loro noiosissime compagnie.. In compenso, io crescevo in fretta e man mano che andavo avanti nel mio percorso apprendevo sempre con maggior lucidità quanto il sesso fosse un arma potente, una merce di scambio notevole tra gli esseri umani. All�epoca non avevo ancora letto Freud, tuttavia questo fatto mi sembrava già allora evidente: in un periodo storico in cui il ruolo della donna era ancora subordinato al dominio dell�uomo, il sesso ...
    ... rappresentava un�arma assai potente in mano al cosiddetto gentil sesso! Pur di ottenere quel risultato i ragazzi erano disposti a qualsiasi cosa e le femminucce, se erano sveglie, ne approfittavano! Fu, però, solo all�età dei 18 anni che scoprii la forza dirompente di quest�arma. Arrivata al�ultimo anno di liceo, dovendo decidere per il mio futuro, avevo scelto di intraprendere la carriera giornalistica. Consultandomi con amici di papà avevo iniziato a prendere in considerazione l�idea del trasferimento in un�altra città: le due scuole di giornalismo allora maggiormente in voga erano quella di Milano e quella di Roma. Quest�ultima era quella che mi attraeva maggiormente, tuttavia sorse subito un problema non indifferente: la scuola di giornalismo faceva entrare solo quelli che fossero usciti dalla maturità con una media superiore o uguale agli 8/10. Io andavo bene nelle materie umanistiche, ma ero un�incapace in matematica e algebra. Nonostante mi impegnassi incredibilmente non riuscivo a superare il 6 e mezzo, il che metteva a serio pericolo la mia ammissione a Roma. Mi sarebbe bastato pochissimo per arrivare all�8, ma non riuscivo, nonostante corsi di recupero e insegnanti a pagamento� Decisi, perciò, di tentare il tutto per tutto uno degli ultimi giorni dell�anno scolastico. Una mattina, a fine lezione, mentre tutti i miei compagni se ne stavano già andando, chiesi al professore se aveva tempo per stare ad ascoltarmi perché avevo da esporgli un problema.. - Certo, ma aspetti ...
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