1. Memorie intime - II - Il potere del sesso


    Data: 08/12/2017, Categorie: Etero Autore: Giulia1937

    ... solo un attimo, vado ad avvertire il bidello� Quello ha sempre fretta di andare a casa, mi farò lasciare le chiavi� Ed uscì dalla porta, lasciandomi sola in classe. Quell�uomo, allora, avrà avuto una cinquantina d�anni. Capelli corti a spazzola, brizzolati; occhiali rotondi, naso aquilino. Vestiva sempre in giacca e cravatta, senza molto stile, scarpe immancabilmente nere di vernice. Non era male come professore: severo, ma giusto� Quando mi ero presentata a lui non avevo in mente nient�altro che di parlargli francamente, per fargli comprendere la mia difficile situazione� Pensavo che un uomo come lui avrebbe potuto capire� Mi sarebbe bastato � di voto per poter arrivare alla media che tanto desideravo! - Eccomi di ritorno� Siediti, pure qua � e mi indicò la sedia di fianco alla sua, tra la cattedra e la lavagna. Io mi sedetti, ero imbarazzata� - Dimmi, di cosa volevi parlarmi? - è imbarazzante� - non trovavo le parole� se prima avevo tante cose per la testa, ora non trovavo la forza di esternarle. - Imbarazzante?� di cosa si tratta? Era gentile, vedeva che c�era qualcosa che volevo dire, ma che non osavo� - Si tratta dei tuoi voti? - Si� Alla fine, dopo alcune insistenze, presi coraggio e gli esposi il mio caso. Lui ascoltò tutto con molta attenzione, in silenzio, annuendo� Io gli spiegai per filo e per segno tutto quanto, che mi sarebbe bastato un misero 7 sulla pagella per essere tranquilla, che dopotutto, avendo io la media del 6 e mezzo non sarebbe stato giusto ...
    ... abbassarmi la media al 6, e così via� Vedendolo così attento mi rincuorai: - Forse mi verrà incontro � pensavo. Così, quando ebbi finito, rimasi in silenzioso rispetto, aspettando la sua risposta, ma quando questa arrivò non fu come me l�aspettavo: - Giulia, rispondi a questa domanda: sono mai stato ingiusto con te, nei voti? Quella domanda, pronunciata con tranquillità, ma con fermezza, mi spiazzò: - No� - E dimmi ancora� L�impegno che tu hai messo nello studio della mia materia era tale da farti meritare voti più alti? - Bè.. questo io� - Mi spiace, Giulia� A quelle parole mi cadde il cielo in testa. - No, professore, non può farmi questo! � urlai. � Ho bisogno di quel voto! Mi dia una mano, la prego� Mi basterebbe solo il 7 sulla pagella! La mia media è del 6 e mezzo e� - Lo sai come la penso: sei e mezzo non è 7! - Ma professore!.. � Stava già per alzarsi, ma io lo trattenni e aggrappandomi alla sua spalla. Non mi ero mai presa una confidenza del genere con un professore, ma in quel momento ero tropo agitata. Allora, a differenza di adesso, il divario tra professore e alunno era abissale. La loro autorità era immensa, non ci si permetteva assolutamente di metterne in discussione la parola, né tantomeno di prendersi certe libertà �fisiche�. Lui non se l�era aspettata una reazione del genere, perciò rimase fermo, ancora seduto sulla sua sedia. Io avevo appoggiato la testa sulla sua spalla e continuavo ad implorarlo, sull�orlo delle lacrime, ma lui rimaneva fermo sulla sua posizione, ...
«1234...»