Memorie intime - II - Il potere del sesso
Data: 08/12/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Giulia1937
... mano due mammelle come le mie?! Era eccitante vederlo in quello stato: non ero mai stata con un uomo della sua età� mi faceva effetto pensare di avere ai miei piedi un cinquantenne! Un professore! D�un tratto si sollevò� era come sfigurato in volto, non l�avevo mai visto in quello stato. Si avvicinò a me, mettendosi con il corpo in mezzo alle mie gambe, il suo pisello paonazzo a contatto con la mia pelle. Capii al volo: mi agguantai i seni e li avvolsi attorno a quel pezzo di carne bollente. - E� questo che voleva, eh? - Si, fammi godere, piccola porcella! �Piccola porcella�! Mi sarei immaginata qualcosa di più forte, quel nomignolo mi fece sorridere. Chissà sua moglie come la chiamava in certi momenti?... Sempre che la chiamasse ancora!... Abbassai il capo e feci colare nel solco tra le tette un po� di saliva, per renderlo maggiormente scivoloso, poi iniziai a farlo scorrere su e giù. Stretto. La cappella lucida si copriva e scopriva ritmicamente. Su e giù! - Le piace eh? - Si!... - gemeva lui � Così, così!... - Vuole venirmi addosso, è così? - Si, si!... Avevo la bocca aperta, ora, e ad ogni scappellata lo facevo scorrere entro le labbra, glielo leccavo, lo facevo scivolare lungo i denti� Era buono! Mi è sempre piaciuto quel gusto, quel sapore! E poi, in quei momenti� Quando un uomo sta per venire è la donna a guidare il gioco e soprattutto nel sesso orale è fantastico vederli così fragili, così ai tuoi piedi! Mi faceva impazzire quella sensazione di padronanza, di potere! ...
... In quell�istante iniziò a gemere, ad ansimare� il respiro affannoso. Capii che stava per esplodere, così mi preparai per il gran finale. Ora glielo scappellavo velocemente... in mezzo alle mie tette morbide. Iniziò ad emettere un ruggito soffocato.. mi appoggiò la mano sul capo, in mezzo ai capelli, quasi ad immobilizzarmi, ad impedirmi di scappare sul più bello. Ma io mica ci pensavo a scappare! Un primo schizzo mi rigò il viso, dalla guancia alle labbra. Aprii la bocca e il secondo schizzo la centrò, impastandomela di quel liquido denso e acidulo che è la sborra. Il più era fatto. Non rimaneva che svuotarglielo del tutto, così continuai quel lungo massaggio mentre il solco tra le tette si riempiva di sperma lattiginoso, fino a bagnarmi il collo. Doveva essere molto che non veniva perché ne aveva avuta a palate e di una densità pazzesca! Allora staccai le mani dal seno e abbassando il viso su quel cazzo sfinito me lo infilai per l�ultima volta in bocca. Glielo succhiai tutto, per ripulirglielo, ed ingoiai quel poco di sborra che ancora avevo in bocca. Si stava già afflosciando. Quando mi staccai si abbandonò rivolto verso il basso, come una lunga proboscide ancora piuttosto gonfia. Doveva essere sfinito, sia fisicamente che mentalmente. Si sedette sulla sua seggiola con le mani penzoloni, lo sguardo assente. Non se lo sarebbe mai aspettata una cosa del genere da me!... Io intanto mi ero alzata e tutta quella sborra era colata verso la cintola, macchiandomi il bordo superiore ...