1. L'uomo in abito marrone..


    Data: 14/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Salope4gang, Fonte: Annunci69

    ... vero non ricordo nulla di ciò che disse, stavo pensando a tutto fuorché alle sue parole. Ricordo che fece il gesto di abbracciarmi e mise le sue grandi mani sulle spalle, di lato e, avvicinandomi a lui, mi strinse forte e mi diede due baci sulle guance. Mi abbracciò per un breve istante e mi fece accomodare. "Come sono felice che sei passato a trovarmi!".
    
    E' facile per me ricordare tutto questo o forse è facile e voglio ricordarlo così perché in effetti così era lui..tenero.
    
    Per una decina di minuti circa che a me parvero però eterni..mi fece le domande di rito, “come stai”, “che bello la chitarra dimmi..” etc. Ricordo che fui molto diretto, gli dissi che ero lì perché lui mi aveva invitato ad andarlo a trovare più volte, puntini di sospensione, ed avevo "preso coraggio". Ecco credo che queste mie ultime due parole fossero state abbastanza eloquenti. Una sorta di “le chiacchiere stanno a zero vediamo che mi fai..”
    
    Si alzo e si diresse alla porta e diede una mandata. Poi chiamò qualcuno e disse che non avrebbero dovuto disturbarlo per un po’, perché con lui c’era una persona che doveva parlargli.
    
    Era seduto sulla sua grande poltrona di pelle, un po’ sfondata a dir la verità e tra me e lui una enorme scrivania in legno, oggi la definirei in stile “a cattedrale, ottocentesca” , con una montagna di fogli da far spavento.
    
    Aprì il cassetto e tirò fuori delle fotografie di varie attività in giro per il mondo che lui organizzava. C’erano campus estivi, incontri ...
    ... importanti, fotografie di feste e ricevimenti oltre che di attività sportive etc.
    
    “Ah guarda, c’è anche “tizio”. Ora onestamente questo è troppo. Non posso ricordarmi il vero nome di Tizio, ma questo Tizio era comunque in costume, slip. Ma la cosa strana è che la fotografia non era ritratta in un ambiente “marino” o piscina od altro, ma al chiuso, in una stanza.
    
    Mi fece cenno di alzarmi e fare il giro della scrivania per raggiungerlo per vedere le altre fotografie.
    
    Non finiva mai. Il mezzo giro intorno a quella scrivania sembrava essere il viaggio più lungo mai fatto in vita mia. E lo feci tutto cercando di non guardarlo negli occhi ma osservando le fotografie appese alla parete dietro la sua scrivania. Quadri piccoli, più grandi, foto che lo ritraevano mentre stringeva la mano a qualcuno, vari altri oggetti che in una stanza come quella dovevano forzatamente essere appesi alla parete e senza rendermene conto mi trovai accanto a lui, in piedi, davanti al cassetto aperto.
    
    Sento ancora il brivido e l’eccitamento che provai quando in quella posizione sentii la sua mano appoggiarsi sul mio fianco sinistro e la sua voce dirmi “siediti qui, sulle mie gambe”.
    
    Non capivo più niente..ero andato. Pensavo tra me e me se non fosse stato il caso di dire "mi spiace ma devo andare" Lui forse lo avrebbe capito..
    
    Guardavo in basso nel cassetto e c’erano altre foto di Tizio e di altre persone, tutte rigorosamente in costume.
    
    Ne tirò fuori dal cassetto alcune e le mise sul tavolo ...