1. L'uomo in abito marrone..


    Data: 14/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Salope4gang, Fonte: Annunci69

    ... davanti a me. La sua mano ferma ma presente sul mio fianco. “Questo è un ragazzo veramente speciale, sai viene da molto lontano. Viene spesso qui a dare una mano e qualche volta gli allungo delle mance perché non ha molti soldi. I genitori, anche loro, non hanno lavoro, sono straniere e quindi gli do degli incarichi e qui lo aiutiamo anche con poco” Tra me e me pensavo che sicuramente i soldi glieli dava per le foto, non certo per i suoi lavoretti. Quando dissi dentro di me la parola “lavoretti” cominciai a sudare..e lui se ne accorse. “Tra l’altro, queste foto che vedi, sono state scattate nello studio di un mio amico Pittore, in zona Santo Spirito. Glielo presentai perché questo amico paga bene per i modelli o le modelle per i suoi quadri e per le sue fotografie. Ti interesserebbe?” . “Perché no”, risposi io senza sapere assolutamente dove fosse Santo Spirito. “l’unica cosa è che non saprei cosa dire a casa... E poi non so dov’è questo posto”. “Ma non ti preoccupare, fissiamo e ti ci porto io se ne avrai voglia” disse lui.
    
    Faceva caldo effettivamente, sia per colpa della tuta che per le idee che mi erano venute in mente e che, devo essere onesto, mi eccitavano. Lui, essendosene accorto, mi chiese se volevo togliere la felpa perché avevo tutti i capelli bagnati e la fronte sudata. Tirandomi su dalle sue ginocchia mi resi conto che il pantalone della tuta mi era rimasto appiccicato alla coscia. Mi tolsi la giacca della tuta e rimasi in maglietta, sudatissima..”Aspetta, ...
    ... facciamo una cosa” tuonò ma a bassa voce. “Visto che anche i pantaloni sono un pò sudati, se non ti spiace toglili e mettiamo giacca e tuta ad asciugare sulla sedia davanti alla finestra. Così vediamo se fisicamente potresti andare bene al mio amico Pittore. Così ho fatto anche per Tizio e per gli altri" Io, perplesso e grondante sempre di più annuii. Appoggiai una mano sulla scrivania e con l’altra cominciai a tirar giù il pantaloni. Lui mi aiutò e questo mi fece eccitare da morire. Il mio pene diventò duro e vestendo dei boxer la cosa non poteva essere nascosta a lungo. Tolti i pantaloni mi fece cenno con la testa di andarli ad appoggiare sulla sedia. Mi seguì con lo sguardo ed una volta giratomi mi fece cenno di tornare li.
    
    Mentre stavo girando verso di lui intorno alla scrivania lui si spinse all’indietro con la poltrona, con la mano sinistra mi prese la mia destra e mi accompagno fino al punto in cui sarei stato in piedi, di schiena, davanti a lui.
    
    Guardavo in avanti tutta la stanza. Sulla destra c’era la finestra, anzi due una accanto all’altra e sulla sinistra, in fondo, la porta da cui ero entrato. Davanti a me il semi caos di un ufficio d’una persona comunque importante con mille ricordi ogni dove. Una teca, vari quadri a parete, un divano, un tavolo basso. Sentii le sue mani sui miei fianchi afferrare lentamente l’elastico dei boxer e piano piano questi scesero verso il basso fino a cadere senza opposizione sulle scarpe. Avevo la pelle d'oca..
    
    Regnava il ...