1. Qualcosa di più


    Data: 15/10/2020, Categorie: Lesbo Autore: pinkoepallina, Fonte: Annunci69

    ... allontanava.
    
    Improvvisamente si girò e mi fissò per alcuni secondi con una luce sinistra, sempre senza parlare. Non ce n’era bisogno, ci capivamo al volo.
    
    Quella sera eravamo tutti molto curati. I nostri mariti in giacca scura e camicia, lei in uno splendido vestito longuette smeraldo, in pendant con i suoi occhi, e sandali stringati dello stesso colore.
    
    Io indossavo uno dei miei vestiti preferiti: profondamente scollato sul davanti, nero, molto aderente, una spanna sopra al ginocchio. Qualche gioiello discreto e sandali tacco 12 anche per me.
    
    Valerio si presentò con un completo gessato grigio chiaro, molto leggero. Non l’avevo mai visto così attraente ed elegante, nei tanti anni della nostra amicizia.
    
    Parecchie paia di occhi femminili lo accompagnarono, interessate a vedere dove sarebbe andato ad accomodarsi, cioè al nostro tavolo. All’arrivo, commenti stizziti da parte di tutte.
    
    Premurosi camerieri cominciarono a porgerci in sequenza pietanze a base di pesce e crostacei, assolutamente all’altezza di ciò che si definisce una ‘gran cena’: prelibate e ricercatissime.
    
    Per la verità nessuno di noi mangiò molto, ma tutti, noi donne in particolare, non lesinammo nel bere, complice anche l’ottimo Franciacorta DOCG Alma Cuvée Brut Bellavista che Valerio, molto signorilmente, insistette per offrire extra menù.
    
    Non sono una sommelier, ma seppi apprezzare pienamente la bontà di quel prosecco, consapevole che, oltre al godimento per il palato, una bella ...
    ... allentata ai freni inibitori, come solo l’alcol sa dare, era praticamente d’obbligo.
    
    La serata proseguì con cocktail, balli, strusciatine ed ammiccamenti vari in discoteca, alcuni dei quali anche abbastanza spinti, tra me ed una Simona che già cominciava a dare segni di eccitazione, contagiando anche i nostri mariti, come se avessero già fiutato qualcosa di peccaminoso nell’aria.
    
    Valerio invece, ignaro di certi propositi, peraltro mai esplicitati nemmeno fra noi donne, appariva un po’ perplesso di fronte a quel livello di sfrontatezza, ma si godeva beatamente la serata considerando che un po’ pazzerelle, in fondo, lo eravamo sempre state.
    
    Ad un certo momento, quando mi sembrò che avessimo tutti carburato a dovere, esclamai: “Ragazzi, che ne direste di trasferirci nella nostra suite per un brindisi? Ho un paio di bottiglie di champagne in frigo e... non vorrei che si invecchiassero”.
    
    Valerio rimase leggermente sorpreso perché non capiva il senso di quell’invito, pensava che si potesse brindare tranquillamente anche lì, volendo. Ad ogni modo annuì, insieme ai nostri mariti.
    
    Un paio di alzate di flûte, una manciata di ricordi dei ‘vecchi tempi’, qualche fragorosa risata, dopodiché mi avvicinai a Simona con nonchalance.
    
    Dopo averle chiesto: “Ma a che punto eravamo rimaste in discoteca?” cominciai ad accarezzarla con sensualità, iniziando da quei seni rigogliosi e turgidi che tanto mi colpirono sin dal nostro primo, ormai lontano, incontro ‘ravvicinato’.
    
    Lei non ...
«1234...»